Atene (Grecia), 15 giu. (LaPresse/AP) – Nuova giornata di tensione in Grecia. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza ad Atene contro le misure di austerity, provocando violenze e scontri, finché in serata è arrivata la notizia che il primo ministro George Papandreou e il leader conservatore dell’opposizione Antonis Samaras hanno dato il via a colloqui per la formazione di un governo di unità nazionale e le eventuali dimissioni di Papandreou. L’opposizione non le ha mandate a dire: l’accordo ci sarà se Papandreou darà le dimissioni. I colloqui potrebbero portare a una svolta nell’accidentato percorso con cui la Grecia sta affrontando la crisi. Il governo ha bisogno di approvare questo mese un nuovo piano di austerity per il 2012-2015 da 28 miliardi di euro per poter continuare a ricevere il pacchetto di aiuti da parte di Fondo monetario internazionale e Unione europea.

I principali sindacati del Paese hanno scioperato per 24 ore. A Salonicco 20mila persone hanno protestato pacificamente, ma è stata Atene a rubare la scena. Nella capitale si sono tenute per tutto il giorno grandi manifestazioni, con più di 25mila persone che hanno sfilato pacificamente. Ma ci sono stati anche vari gruppi violenti e a fine giornata si sono contati almeno 10 feriti e 20 arrestati. Nella mattina le decine di persone accampate in piazza Syntagma dal 25 maggio hanno suonato tamburi e intonato cori, ma anche lanciato sanpietrini, rotto vetri di negozi e alberghi. Le fazioni più violente hanno lanciato bombe incendiarie e tentato di impedire l’ingresso ai deputati. Per evitare che i dimostranti circondassero il Parlamento, 5mila agenti hanno usato bus parcheggiati e transenne. Durante gli scontri, la polizia ha dapprima risposto con spray al peperoncino, poi con gas lacrimogeni. Sono scoppiati, però, anche scontri intestini tra i dimostranti, quando le componenti pacifiche hanno tentato di allontanare i violenti.

I gas lacrimogeni sono arrivati fino alla residenza presidenziale, dietro al Parlamento, dove il primo ministro si è incontrato con il presidente Karolos Papoulias, per metterlo al corrente della situazione. “È necessario uno sforzo a livello nazionale. Questo perché siamo in un momento storicamente fondamentale, in cui bisogna prendere decisioni critiche”, ha detto Papandreou al capo dello Stato. In seguito il premier ha parlato al telefono con i leader dell’opposizione cercando di ottenere il sostegno per il nuovo pacchetto di austerità dal valore di 28 miliardi di euro, necessario per ottenere la prossima rata del pacchetto di salvataggio. L’Unione europea chiede infatti che tutte le parti in Grecia sostengano il piano, ma Antonis Samaras ha ribadito che il pacchetto deve essere rinegoziato. In serata è poi arrivata la notizia dei colloqui tra Papandreou e Samaras per la formazione di un governo di unità nazionale con cui affrontare la crisi. L’opposizione non ha fatto attendere la sua condizione: le dimissioni di Papandreou.

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