"Ciao direttore" è il saluto che campeggia sulla homepage del quotidiano da lui fondato

È morto Eugenio Scalfari, il fondatore di Repubblica. Aveva compiuto 98 anni il 6 aprile. “Ciao direttore”, apre così l’homepage di Repubblica: “Alla fine è arrivata, la Regina ha toccato il suo corpo esile, fragilissimo. E lui non s’è fatto trovare impreparato. Pochi come Eugenio Scalfari sono stati capaci di accogliere la morte con altrettanta vitalità. Fino agli ultimi giorni, prima di scivolare in una sorta di torpore, è stato vigile sul suo paesaggio mentale che andava acquistando profondità e colori diversi. E fino alla fine è rimasto un giornalista, un cronista curioso che ci raccontava la sua traversata vegliarda verso un pianeta a noi sconosciuto”. Nato a Civitavecchia il 6 aprile del 1924, Scalfari è considerato a tutti gli effetti uno dei più grandi giornalisti italiani. Tra i fondatori de L’Espresso, fu colui che creò il quotidiano la Repubblica.

“Ciao Eugenio, un secolo di giornalismo e passione civile”. Così in un tweet Ezio Mauro, ex direttore di Repubblica.

“Ciao Eugenio. Grazie per quello che ci hai dato. Proseguiremo nel solco dei tuoi insegnamenti e delle tue idee, tenendo alta la bandiera del tuo giornalismo”. Così in un tweet L’Espresso.

“La scomparsa di Eugenio Scalfari lascia un vuoto incolmabile nella vita pubblica del nostro Paese”. Lo dice il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Fondatore de L’Espresso e de La Repubblica, che ha diretto per vent’anni, Scalfari è stato assoluto protagonista della storia del giornalismo nell’Italia del dopoguerra. La chiarezza della sua prosa, la profondità delle sue analisi, il coraggio delle sue idee hanno accompagnato gli italiani per oltre settant’anni e hanno reso i suoi editoriali una lettura fondamentale per chiunque volesse comprendere la politica, l’economia. Deputato della Repubblica, ha accompagnato il suo amore per il giornalismo all’impegno civile e politico, all’alto senso delle istituzioni e dello Stato. Esprimo ai suoi cari, ai direttori Maurizio Molinari e Lirio Abbate e a tutti i giornalisti de La Repubblica e de L’Espresso, le più sentite condoglianze a nome di tutto il Governo. A me mancheranno molto i nostri confronti, la nostra amicizia”, conclude il premier.

“Ciao Direttore. Non sempre è stato facile confrontarsi con te e spesso abbiamo avuto opinioni radicalmente diverse. Ma è stato un piacere e un onore ascoltarti e leggerti. Che la terra ti sia lieve”: il tweet di Matteo Renzi, leader di Italia Viva.

“Eugenio Scalfari. Ci manca già. Rimarranno sempre con noi le sue idee, la sua passione, il suo amore profondo per l’Italia”. Così in un tweet il segretario del Pd Enrico Letta commentando la scomparsa del fondatore di Repubblica a 98 anni.

“Eugenio Scalfari è stato una figura di riferimento per i miei avversari in politica. Oggi, però, non posso non riconoscergli di essere stato un grande direttore e giornalista, che ho sempre apprezzato per la dedizione e la passione per il suo lavoro”. Così in un tweet il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi.

“Eugenio Scalfari è stato un esempio di giornalismo civile e un profondo intellettuale che ha segnato con la sua opera la storia dell’Italia repubblicana. La sua scomparsa oggi lascia un vuoto incolmabile: è una voce e un pensiero che mancherà a tutti noi. Mi stringo al dolore dei famiiari, degli amici, della redazione di Repubblica e dei tanti colleghi che hanno visto in lui un maestro”. Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.

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