Le parole del presidente e fondatore di LaPresse dopo aver ricevuto il prestigioso premio: "Credo fermamente che senza l'informazione il mondo non andrebbe avanti"

“È un premio per me importante e inaspettato, intanto perché non ho mai accettato i premi perché la visibilità non fa parte di me. Io devo lavorare dietro la scrivania per far fare un buon risultato alla squadra. Gli investimenti fatti dicono tutto. Bisogna crescere fuori dall’Italia. Investire sull’internazionalizzazione”. Così il fondatore e presidente di LaPresse Marco Durante dopo aver ricevuto il Luiss Global Fellowship nel corso della cerimonia che si è svolta questo pomeriggio a villa Alberoni a Roma. “Gli investimenti fatti sono importanti. Abbiamo 2-3 anni per vedere come sarà. Sono stato a Washington e ho visto e sentito una grandissima conoscenza e stima nei nostri confronti, anche da parte dell’ambasciatrice Usa. Pensavo che non ci conoscessero e invece sapevano tutto di LaPresse, tutto di noi e della nostra storia e questo deve essere un motivo di orgoglio per la squadra”, ha aggiunto. “Perché sono così folle da investire nell’editoria? Perché credo fermamente che senza l’informazione il mondo non andrebbe avanti. Però deve essere un’informazione pulita, seria: non balle. Credo molto nell’internazionalizzazione dell’informazione, dare al mondo le notizie del nostro Paese e al nostro Paese le notizie del mondo”.

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