Arriva il maxi-emendamento del governo alla Manovra, con nuove misure come lo spostamento al 2033 dei soldi del Ponte sullo Stretto di Messina. La riunione della capigruppo ha fissato anche le date per l’approdo in Aula della legge di Bilancio 2026.
Il maxi-emendamento
Il maxi-emendamento sulle imprese annunciato dal ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti contempla misure su previdenza complementare all’iperammortamento alla Zes alla rimodulazione dei finanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina. Il maxi-emendamento, bollinato e accompagnato dalla relazione tecnica, contiene diverse misure comprese disposizioni in materia di rimodulazione del Pnrr.
Presto in Aula
È fissato per lunedì 22 dicembre l’approdo in Aula al Senato della Manovra con voto previsto martedì 23 dicembre.
Slittano i soldi del Ponte
Modificando le tabelle degli stanziamenti per i ministeri, l’emendamento del governo alla manovra sposta 780 milioni di fondi per il Ponte sullo Stretto sul 2033. “Alla luce dell’aggiornamento dell’iter amministrativo e del non perfezionamento degli impegni relative alle somme iscritte in bilancio nell’anno 2025 in conto residui rinvenienti dall’anno 2024 – si legge nella relazione tecnica – gli stanziamenti relativi al Ponte sullo stretto di Messina, prevedendo un incremento delle risorse nell’anno 2033 tale da lasciare inalterato il valore complessivo delle somme autorizzate”.
Assicurazioni
Al suo interno anche un maggiore gettito per 1,3 miliardi di euro con un meccanismo di anticipo dei versamenti da parte delle assicurazioni. Si tratta di una modifica al Codice delle assicurazioni private introducendo un meccanismo di versamento, entro il 16 novembre di ogni anno, di un acconto pari all’85% del contributo sui premi delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti. La relazione tecnica allegata all’emendamento precisa che l’acconto versato in un determinato anno può essere scomputato, a partire dal successivo mese di febbraio, dai versamenti da eseguire nell’annualità successiva. Viene stimato un maggior gettito di circa 1,3 miliardi di euro per il solo 2026, visto che si concentreranno i versamenti previsti a legislazione vigente, oltre all’acconto previsto dalla nuova norma. Dal 2027, il nuovo meccanismo andrebbe a regime senza generare un maggior gettito.
Iperammortamento
L’iperammortamento previsto dalla Manovra per le imprese che investono in beni strumentali diventa triennale e viene eliminata la maggiorazione ulteriore del costo di acquisizione per gli investimenti green. In particolare, vengono prorogate fino al 30 settembre 2028, le agevolazioni riguardanti gli investimenti in beni strumentali nuovi materiali e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica o digitale in chiave Transizione 4.0 e 5.0 destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, eliminando la maggiorazione ulteriore del costo di acquisizione per gli investimenti green e condizionando la spettanza dell’incentivo alla circostanza che gli investimenti abbiano ad oggetto beni Made in Eu. Come si legge nella relazione tecnica allega all’emendamento, gli investimenti Made in Eu effettuati nel 2026 e fino al 30 settembre 2028 sono deducibili con maggiorazioni pari al 180 per cento del costo d’acquisto per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 100 per cento per investimenti compresi tra 2,5 e 10 milioni di euro e 50 per cento per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di euro. Per gli investimenti eccedenti il limite di 20 milioni di euro non è prevista alcuna maggiorazione della deducibilità delle quote di ammortamento.
Previdenza complementare
Spazio alla previdenza. Dal primo luglio adesione automatica alla previdenza complementare, con facoltà di rinuncia entro 60 giorni, per i lavoratori dipendenti neo-assunti del settore privato. La relazione tecnica stima maggiori adesioni tacite alla previdenza complementare pari in media nel periodo, su base annua, a circa 100mila l’anno con profilo parzialmente crescente (di cui circa 25mila l’anno relative a lavoratori presso imprese tenute al versamento contributivo nella gestione a ripartizione relativa al fondo Tfr in ambito Inps).
Pensione anticipata
Arrivano modifiche in materia di pensionamento anticipato per coloro che maturano i requisiti successivamente al 2030. Secondo l’emendamento del governo alla Manovra il riscatto della laurea verrà progressivamente meno a partire dal 2031. Ai soli fini della maturazione del diritto al pensionamento anticipato, si legge, le anzianità contributive riscattate con riferimento ai corsi legali di studio universitario a seguito non concorrano: nella misura di sei mesi di anzianità contributiva per i soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2031, nella misura di dodici mesi di anzianità contributiva per i soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2032, nella misura di diciotto mesi di anzianità contributiva per i soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2033, nella misura di ventiquattro mesi di anzianità contributiva per i soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2034 e nella misura di trenta mesi di anzianità contributiva per i soggetti che maturano i requisiti dall’anno 2035. Novità anche per i periodi di decorrenze delle pensioni: il posticipo della decorrenza di tre mesi, è elevato a quattro mesi per i soggetti che maturano i requisiti negli anni 2032 e 2033; da tre a cinque mesi per i soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2034; da tre a sei mesi per i soggetti che maturano i requisiti dall’anno 2035.
Più Tfr al fondo Inps
Un emendamento del governo alla Manovra interviene sulla disciplina del versamento al fondo per l’erogazione del Tfr ai lavoratori dipendenti del settore privato: mira a includere tra i soggetti tenuti al versamento del contributo anche i datori di lavoro che, negli anni successivi a quello di avvio dell’attività, raggiungano la soglia dimensionale dei 50 dipendenti, che attualmente sono esclusi dall’obbligo, di fatto ampliando la platea di potenziali lavoratori che possono aderirvi. Il fondo, costituito presso l’Inps, garantisce ai lavoratori dipendenti del settore privato l’erogazione dei Tfr. Sono tenuti al versamento mensile i datori di lavoro del settore privato che abbiano alle proprie dipendenze almeno cinquanta addetti. La soglia è calcolata per le aziende in attività al 31 dicembre 2006 prendendo a riferimento la media annuale dei lavoratori in forza nell’anno 2006, per quelle che hanno iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2006 si prende a riferimento la media annuale dei lavoratori in forza nell’anno solare di inizio attività. La modifica punta ora a includere invece le aziende che abbiamo raggiunto la soglia dimensionale prendendo a riferimento la media annuale dei lavoratori in forza nell’anno solare precedente.

