Manovra 2026, ritoccata la tassa sugli affitti brevi. Giorgetti: “Difficoltà per chi cerca casa”

Manovra 2026, ritoccata la tassa sugli affitti brevi. Giorgetti: “Difficoltà per chi cerca casa”
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Camera dei Deputati, Roma, 22 ottobre 2025 (foto Mauro Scrobogna/LaPresse)

Arriva il “bollino” al testo che così può essere trasmesso al Quirinale e poi al Parlamento: 154 articoli in totale

Cambia, di poco, la tassa sugli affitti brevi, con la cedolare secca al 21% solo se non ci si affida a portali online. È confermato l’intervento su banche e assicurazioni, così come la rottamazione con gli interessi al 4% per chi rateizza. Sulle pensioni l’aumento di 12 euro delle minime riguarderà 1,1 milioni di beneficiari, non solo gli over 70, viene prorogata l’Ape sociale, ma non Opzione donne e Quota 103. Ci sono meno tagli per il cinema, 150 e non 190 milioni come previsto inizialmente. Arriva il “bollino” alla Manovra 2026, che così può essere trasmessa al Quirinale e poi al Parlamento: 154 articoli in totale che confermano l’impianto, con (pochi) ritocchi alle norme più ‘calde’.

Nel nuovo testo, rispetto alle bozze visionate nei giorni scorsi, sono stati aggiunti i capitoli relativi ai ministeri: la nuova spending review si aggira intorno ai sette miliardi in tre anni. Una manovra di cui la premier Giorgia Meloni, parlando alla Camera, si dice “fiera” perché il governo “avendo poche risorse a disposizione, ha stabilito una strategia e l’ha perseguita senza tentennamenti”.

Manovra 2026: la tassa sugli affitti brevi

Nel testo bollinato arriva l’attesa correzione sulla cedolare secca sugli affitti brevi: la tassa resta al 21% se si affitta un solo immobile, ma a patto che non ci si affidi alle piattaforme online, in caso contrario sale al 26%. Un aumento da cui il governo si attende a regime 102,4 milioni. Ma in maggioranza nessuno vuole intestarsi la norma. Il portale Airbnb avverte che “imporre ulteriori oneri fiscali solo online renderebbe la situazione ancora più difficile per la classe media“. Ed è proprio questo il nodo politico, perché nelle intenzioni di governo e maggioranza questa deve essere la manovra 2026 per il ceto medio.

Quindi ora la partita si sposta in Parlamento. A Forza Italia la tassa continua a non piacere: “Non faremo mai cassa sulla casa degli italiani” resta la linea. E chiede che la norma sia cassata del tutto. “Attendiamo l’arrivo della manovra in Parlamento, luogo che riteniamo più idoneo a trovare una soluzione”, precisa Fratelli d’Italia con Gianluca Caramanna, che tenda di mediare. Anche se il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è stato chiaro: la crescita affitti brevi ha reso più difficile trovare casa, soprattutto nelle grandi città e “proprio per questo si è ritenuto di inserire nel disegno di legge di bilancio un’apposita disciplina in materia fiscale”.

“Per quanto riguarda gli affitti, noi abbiamo detto che siamo contrari a qualsiasi tassa“, ha ribadito Antonio Tajani. “E’ stata in parte modificata la proposta, che non era stata discussa in Consiglio dei ministri. E adesso in Parlamento faremo di tutto perché si possa tornare allo stato attuale, nessuna tassa né per chi affitta senza intermediario né per chi affitta con le piattaforme”.

“Non credo che sia giusto attaccare ancora una volta la casa, quindi presenteremo elementi, al partito del Senato per eliminare questa tassa, così come lo faremo sull’articolo 18 sui dividendi”, ha aggiunto il vicepremier e ministro degli Esteri al pre-vertice del Ppe. “Mi pare che ci sia a volte, da parte di qualcuno, di qualche grand commis del ministero delle Finanze, la voglia di punire, di reintegrare le tasse, ma è la politica che decide, non sono i grand commis del ministero delle Finanze”.

Il ceto medio

Giorgetti ha rivendicato che “sono state redistribuite risorse per 8,1 mld nel 2023, 16,3 mld nel 2024, 18 miliardi a partire dal 2025. In questa stessa ottica, la legge di bilancio per il 2026 proseguirà nella riduzione del prelievo fiscale sulle famiglie, estendendo i benefici ai contribuenti a redditi medi”. Il taglio dell’Irpef di due punti, dal 35% al 33%, si legge nella relazione tecnica che accompagna la manovra 2026, riguarderà 13,6 milioni di persone, con un minore incasso per lo Stato di 2,9 miliardi.

Viene confermato l’impianto dell’intervento su banche e assicurazioni, con l’aumento di 2 punti dell’Irap, l’aliquota agevolata che punta a svincolare le riserve, e l’anticipo sui crediti d’imposta.

Pensioni minime

Quanto alle pensioni, per le minime, ha spiegato Giorgetti, rispondendo al question time Camera, appena prima di avvicendarsi in Aula con la premier, l’intervento riguarda i pensionati in condizioni di disagio effettivo e non solo i pensionati con più di 70 anni” e “circa 1,1 milioni beneficiari. L’incremento è pari a 20 euro mensili rispetto alla normativa vigente. Rispetto all’anno 2025, escludendo l’adeguamento all’inflazione, è pari a 12 euro mensili“. “Un sostanziale contributo” arriverà dalle banche, è tornato a dire Giorgetti, circa 4 miliardi nel 2026, “che consentono di proseguire il processo di risanamento dei conti pubblici, assicurando al contempo interventi a favore di sanità, famiglia e dei meno abbienti”.

“Seguirò con grande attenzione il dibattito parlamentare, di cui sono molto rispettoso”, ha detto il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, che prevede che per le banche “il 2026 si aprirà in condizioni diverse da quelle con le quali si è aperto il 2025” ed è importante che “le istituzioni sostengano le produzioni di chi ha rischio di impresa per difficoltà delle esportazioni, perché potrebbero esserci degli incrementi nel 2026 delle crisi e le crisi di imprese inevitabilmente cadono sulle banche”. 

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