Manovra 2026, nella bozza 137 articoli: rottamazione in 54 rate dal 31 luglio

Manovra 2026, nella bozza 137 articoli: rottamazione in 54 rate dal 31 luglio
Il ministro Giorgetti in conferenza stampa dopo il Cdm che ha approvato la manovra 2026 (foto LaPresse/Roberto Monaldo)

Entro il 20 ottobre il testo è atteso alle Camere per l’iter di conversione

È di 137 articoli, secondo la bozza che circola in queste ore, la legge di bilancio 2026. Il testo della manovra è stato approvato venerdì dal Consiglio dei ministri e, al suo interno, vengono confermate le misure annunciate nei giorni scorsi: dal taglio dell’Irpef alla rottamazione delle cartelle esattoriali. Entro il 20 ottobre il testo è atteso alle Camere per l’iter di conversione.

Rottamazione in 54 rate dal 31 luglio

Nella bozza della manovra, si legge che è confermata la rottamazione delle cartelle con pagamento fino a un massimo di 54 rate bimestrali, l’ultima il 31 maggio 2025. Sono comprese le somme dichiarate ma non versate ed escluse quelle richieste a seguito di accertamento. Il pagamento può anche effettuarsi in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2026.

A seguito della presentazione della dichiarazione, si legge ancora, relativamente ai carichi definibili che ne costituiscono oggetto:

  • sono sospesi i termini di prescrizione e decadenza;
  • sono sospesi, fino alla scadenza della prima o unica rata delle somme dovute a titolo di definizione, gli obblighi di pagamento derivanti da precedenti dilazioni in essere alla data di presentazione;
  • non possono essere iscritti nuovi fermi amministrativi e ipoteche, fatti salvi quelli già iscritti alla data di presentazione;
  • non possono essere avviate nuove procedure esecutive;
  • non possono essere proseguite le procedure esecutive precedentemente avviate, salvo che non si sia tenuto il primo incanto con esito positivo;
  • il debitore non è considerato inadempiente ai fini di cui agli articoli 28-ter e 48-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602 (relativi al ricevere rimborsi fiscali o pagamenti dalla p.a., ndr).

Le altre misure approvate dal Cdm

  • Famiglie: 1,6 miliardi destinati a sostegno della natalità e revisione dell’Isee; misure per caregiver, congedi parentali più remunerati e più lunghi, incentivi alla trasformazione del contratto da full time a part time per chi ha almeno tre figli, agevolazioni contributive per aziende che sostituiscono lavoratrici in maternità.
  • Bonus mamme: aumentato da 40 a 60 euro mensili; conferma della decontribuzione per lavoratrici con almeno tre figli.
  • Genitori separati: previsto un contributo fiscale specifico per chi ha difficoltà con la casa.
  • Salari e lavoro: 1,9 miliardi contro il lavoro povero, riduzione dell’aliquota sui premi produttività dal 5% all’1%, detassazione dei turni notturni e festivi, aliquota ridotta al 5% per redditi fino a 28mila euro.
  • Taglio dell’Irpef: aliquota dal 35% al 33% per redditi fino a 50mila euro; costo della misura circa 2,8 miliardi.
  • Rottamazione cartelle: “rottamazione lunga” in 9 anni con 108 rate bimestrali, riguardante tutte le cartelle esattoriali fino a tutto il 2023; platea interessata di circa 16 milioni di persone.
  • Contributo banche e assicurazioni: nessun prelievo forzoso, contributo volontario sugli extra-profitti; atteso un apporto di 11 miliardi in tre anni.
  • Sanità: rafforzamento del fondo a 143 miliardi nel 2026; nuove assunzioni e aumenti di stipendio per infermieri e medici.
  • Pensioni: aumento delle minime di 20 euro mensili.
  • Difesa: incremento spese dello 0,15%, coperture garantite con risorse aggiuntive rispetto alla legge di Bilancio.

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