Energia, a Cernobbio con Edison-TEHA sfida transizione

“Avanzare nella transizione energetica incentivando tutte le tecnologie che danno anche una ricaduta industriale”. E’ Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison, a parlare della road map con cui potrà avanzare l’Italia, oggi in linea con gli obiettivi Pniec fissati per il 2030 in circa il 30% dei Key Performance Indicator (Kpi) dell’Energy Transition Indicator, elaborato da Teha.
Un percorso che presenta però ritardi superiori a 10 anni nella generazione da fonti energetiche rinnovabili e nello sviluppo dei sistemi di accumulo, come emerge dallo studio ‘Lo stato della transizione energetica in Italia: principi e policy per garantire sicurezza e competitività’. Lo studio è realizzato da Edison e TEHA Group ed è stato presentato alla 51ma edizione del Forum di TEHA a Cernobbio.
L’AD di Edison Nicola Monti sottolinea come la transizione energetica sia una “sfida complessa”, che coinvolge non solo il modo di produrre e consumare energia, ma anche la competitività industriale e la sicurezza del Paese, e che richiede un approccio sistemico da mettere in campo subito. Per l’amministratore delegato di Edison occorre avere un visione sistemica che integri nel tempo le diverse tecnologie, per ridurre la dipendenza energetica e tecnologica dall’estero, per valorizzare filiere nazionali, come i pompaggi idroelettrici, e per costruire partnership europee sulle tecnologie emergenti, dal nucleare di nuova generazione alla cattura della CO2. Ed è sempre Monti a spiegare come questa visione basata su un mix bilanciato e programmato di tecnologie mature e scalabili potrà abilitare al 2050 circa 200 miliardi di euro di ricadute economiche attraverso la valorizzazione di nuovi pompaggi idroelettrici, nuovo nucleare e CCS (Carbon Capture and Storage).