A livello regionale, l'operazione proposta non solleverebbe invece preoccupazioni in termini di concorrenza per i servizi bancari

Dopo il via libera dello scorso aprile da parte del Cdm, anche la Commissione europea ha approvato la proposta di acquisizione di Banco BPM da parte di Unicredit. L’approvazione odierna della fusione da parte della Commissione è subordinata al pieno rispetto degli impegni assunti da Unicredit per rispondere alle preoccupazioni della Commissione relative al livello di concorrenza nel settore bancario italiano. Parallelamente, la Commissione ha respinto la richiesta dell’autorità garante della concorrenza italiana di rinviare la fusione alla sua valutazione ai sensi della normativa italiana sulla concorrenza. Unicredit opera in modo significativo in Italia, Germania e nell’Europa centrale e orientale, mentre BPM opera principalmente in Italia.

A livello regionale non solleva preoccupazioni in termini di concorrenza per i servizi bancari

L’indagine della Commissione ha rilevato che: a livello locale, l’operazione proposta solleverebbe preoccupazioni in termini di concorrenza nei mercati dei depositi e dei prestiti, sia per i consumatori al dettaglio che per i servizi bancari alle PMI – scrive l’Esecutivo Ue in una nota -. Data la forte sovrapposizione orizzontale tra le attività e le filiali delle società in 181 aree locali, la Commissione temeva che le società potessero aver acquisito un eccessivo potere di mercato, con il potenziale aumento dei prezzi e una riduzione della concorrenza in tali aree. A livello regionale, l’operazione proposta non solleverebbe invece preoccupazioni in termini di concorrenza per i servizi bancari delle LCC, poiché diversi altri concorrenti consolidati rimarrebbero attivi sul mercato anche dopo l’operazione. Inoltre, l’operazione non solleva preoccupazioni in merito a possibili rischi di coordinamento nel mercato bancario italiano, a causa della natura frammentata e competitiva del mercato; della scarsa trasparenza dei prezzi al consumo; e dello scarso monitoraggio da parte dei concorrenti del loro rispettivo comportamento sul mercato sia a livello regionale che provinciale.

L’impegno di Unicredit a cedere 209 filiali

Per rispondere alle preoccupazioni della Commissione in materia di concorrenza, Unicredit si è impegnata a cedere 209 filiali fisiche situate in aree locali problematiche in tutta Italia. Questi impegni risolvono pienamente le preoccupazioni in materia di concorrenza individuate dalla Commissione, eliminando la sovrapposizione orizzontale tra le attività delle società in tali aree e garantendo il mantenimento della concorrenza. A seguito del riscontro positivo ricevuto durante il test di mercato, la Commissione ha concluso che l’operazione, come modificata dagli impegni, non solleverà più preoccupazioni in materia di concorrenza nei mercati dei depositi e dei prestiti, sia per i consumatori al dettaglio che per le PMI. Questo perché, a seguito della cessione, le quote di mercato combinate dell’entità risultante dalla fusione nelle aree locali interessate saranno moderate. La decisione è subordinata al pieno rispetto degli impegni. Un amministratore fiduciario indipendente ne monitorerà l’attuazione, sotto la supervisione della Commissione. Parallelamente, la Commissione ha respinto la richiesta dell’autorità garante della concorrenza italiana di rinviare la concentrazione alla sua valutazione ai sensi della normativa italiana sulla concorrenza. L’articolo 9, paragrafo 3, del Regolamento sulle concentrazioni UE consente alla Commissione di rinviare, in tutto o in parte, la valutazione di un caso a uno Stato membro, a condizione che gli effetti sulla concorrenza siano limitati ai mercati all’interno di tale Stato membro. Nel decidere se accettare o respingere tale richiesta di rinvio, la Commissione tiene conto, tra l’altro, di quale autorità sia nella posizione migliore per trattare il caso. La Commissione ha concluso che non sussistono motivi validi che giustifichino il rinvio dell’operazione all’Italia. La Commissione ha un interesse particolare a garantire il mantenimento della concorrenza in settori quali quello bancario e assicurativo, che rivestono un’importanza cruciale per lo sviluppo economico dell’Unione dei mercati dei capitali e dell’Unione del risparmio e degli investimenti. Inoltre, la Commissione è nella posizione ideale per trattare l’operazione, avendo sviluppato una significativa competenza nell’analisi dei mercati bancari. La Commissione ha pertanto respinto la richiesta.

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