Diminuisce di 1,50 centesimi al litro l'aliquota applicata alla verde, aumenta in pari misura quella sul gasolio

Nuove accise su benzina e diesel: è da oggi, giovedì, in vigore, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto governativo – a cura del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – che prevede la revisione delle disposizioni in materia di accise.

Quali sono le nuove accise

Nel decreto, datato 14 maggio, si sottolinea che l’aliquota di accisa applicata alla benzina è ridotta di 1,50 centesimi di euro per litro, mentre l’aliquota di accisa applicata al gasolio impiegato come carburante è aumentata di 1,50 centesimi di euro per litro. Di conseguenza, le aliquote di accisa sono rideterminate nelle seguenti misure: benzina, euro 713,40 per mille litri; gasolio usato come carburante, euro 632,40 per mille litri.

Unc: “Aggravio diesel 21,96 euro l’anno”

“Bene, il Governo ha accolto la nostra richiesta di abbassare le accise sulla benzina in modo corrispondente all’innalzamento delle accise sul gasolio”, ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Certo i consumatori che hanno auto a gasolio saranno penalizzati, ma il loro aggravio, pari, considerando anche l’Iva al 22%, a 1,83 cent al litro, ossia 91,5 cent per un pieno di 50 litri, con un rincaro annuo a famiglia, nell’ipotesi di due rifornimenti al mese, pari a 21 euro e 96 cent, sarà compensato da un analogo risparmio per chi ha una vettura a benzina“, aggiunge. “In merito ai carburanti, ci domandiamo comunque che fine abbia fatto l’unica cosa utile prevista dal decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, ossia l’app che doveva suggerire ai consumatori quale è il distributore di carburanti più conveniente nella loro zona – conclude Dona -. Dopo la bellezza di 2 anni e 4 mesi dal varo del decreto, l’app non ha ancora visto la luce e non se ne sa più nulla. Un ritardo vergognoso!”.

Codacons: “Da rialzo accise gasolio costi per 364 milioni l’anno”

“Il riallineamento delle accise per 1,5 centesimi al litro costerà in totale 364 milioni di euro annui agli automobilisti che dispongono di una automobile alimentata a gasolio, con la spesa per il pieno che sale di 0,915 euro a vettura”, afferma invece il Codacons. “Su un parco auto circolante pari a 40,5 milioni di vetture in Italia, il 42% è la quota di quelle alimentate a benzina, 40,9% quelle a gasolio. Questo significa che ad oggi circolano nel nostro Paese circa 17 milioni di auto a benzina, e oltre 16,6 milioni di auto diesel”, sottolinea l’associazione, specificando che “a partire da oggi l’aumento delle accise per 1,5 centesimi comporterà una maggiore spesa per un pieno di diesel, considerata anche l’Iva, di 0,915 euro, +21,96 euro all’anno nell’ipotesi di due pieni al mese, con un aggravio complessivo da +364,5 milioni di euro annui sulla totalità delle famiglie che possiedono autovetture diesel. Tuttavia una identica riduzione da 1,5 centesimi sulla benzina determinerà un risparmio da 374,5 milioni di euro annui per la platea di automobilisti con vetture alimentate a verde“.

M5S: “Ennesima tassa Meloni, effetti su carrello della spesa”

Critiche alla misura da parte delle opposizioni. “Dalla mezzanotte di oggi è arrivata l’ennesima tassa Meloni. Il gasolio costerà di più, perché lo riallineano al prezzo della benzina, che costerà meno. Qual è il problema? Che come sempre accade con questo esecutivo si farà cassa sui cittadini. Nel 2023, in Italia, sono stati venduti circa 28 miliardi di litri di gasolio e 11,1 miliardi di litri di benzina. Ciò significa che il consumo di gasolio è stato più di due volte e mezzo superiore, principalmente perché viene utilizzato per lo spostamento delle merci e dei generi alimentari. Questi aumenti si scaricheranno quindi sul carrello della spesa e sui costi sostenuti dalle aziende. Dalla premier che doveva abolire le accise è tutto“, dichiara in una nota il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Stefano Patuanelli

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