Carico contabile residuo riguarda periodo 1 gennaio 2000-31 gennaio 2025, per 40% crediti è difficile riuscire a farcela

L’Agenzia delle Entrate fa i conti del ‘magazzino fiscale’ calcolando in 1.280 miliardi le risorse da recuperare. La fotografia è stata scattata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Entrate Riscossione Vincenzo Carbone, in audizione in commissione Finanze al Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva e dell’iter del ddl sulla Rottamazione quinquies.

“Complessivamente il carico contabile residuo dei ruoli affidati dai diversi enti creditori, prima ai concessionari privati, poi a Equitalia e infine all’Agenzia delle entrate-Riscossione, nel periodo primo gennaio 2000 al 31 gennaio 2025 – osserva Carbone – ammonta a 1.279,8 miliardi di euro, dei quali 1.272,9 miliardi relativi a carichi affidati dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2024 – comprensivi anche dei carichi relativi agli ambiti provinciali della Regione Siciliana affidati fino al 30 settembre 2021 a Riscossione Sicilia spa”.

“È bene precisare fin da subito – aggiunge Carbone – che i crediti residui appaiono per circa il 40% del loro importo di difficile recuperabilità per le condizioni soggettive del contribuente”; infatti 149 miliardi di euro sono dovuti da soggetti interessati da procedure concorsuali, 224,4 miliardi di euro da persone decedute e imprese cessate, 138,9 miliardi da soggetti che, in base ai dati presenti nell’anagrafe tributaria, risultano nullatenenti”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata