Il brand Pt Torino è un'azienda di Pianezza specializzata in vestiti di alta gamma

Il brand Pt Torino è “fiducioso di poter affrontare eventuali dazi” da parte degli Stati Uniti “anche nel caso di un aumento del 20%. Non è nostro compito entrare nelle questioni politiche, ma guardiamo al futuro auspicando un contesto globale più sereno e stabile. Il nostro focus è sempre stato sul prodotto e sulla qualità. Negli anni abbiamo costruito un rapporto di fiducia con i clienti più esigenti, che riconoscono il valore di un pantalone fatto bene”. Lo dichiarano da Pt Torino, azienda di Pianezza (Torino), specializzata nella produzione di pantaloni di alta gamma, interpellata da LaPresse sullo scenario della nuova amministrazione Usa del neo insediato presidente Donald Trump per le imprese del made in Italy.

Fondata nel 2004 e recentemente acquisita dal fondo Quadrivio, PT Torino “continua a innovare, mantenendo saldi i valori del saper fare italiano – sottolineano – e la sua missione di portare la sartorialità italiana in tutto il mondo”. Intanto, fra le eccellenze italiane si respira un certo timore per i potenziali dazi imposti dagli Stati Uniti con il ritorno di Trump alla Casa Bianca. E per il comparto moda e lusso, il mercato americano è cruciale: “un’opportunità immensa”, ma non senza rischi.

PT Torino ha saputo conquistare una posizione di rilievo negli Stati Uniti, Paese che rappresenta il 17-18% dei ricavi globali. Con una “solida e selezionata distribuzione creata dal 2016”, spiegano. Esplosa anche grazie alla scelta dell’ex presidente Barack Obama di indossare un modello PT, il brand è “fiducioso di poter affrontare eventuali dazi, anche nel caso di un aumento del 20%, grazie a una strategia di sourcing, margini e pricing che permetterebbe di assorbire il contraccolpo economico”.PT Torino ha affrontato “con successo la prima amministrazione Trump, consolidando la sua presenza tra i consumatori americani, che apprezzano il lusso senza compromessi e la cura artigianale dei prodotti targati PT. Questa base solida rappresenta un vantaggio competitivo anche di fronte a nuove sfide”.

Inoltre, l’azienda sta ampliando i suoi orizzonti verso i mercati del Sud-est asiatico, dove cresce la domanda per prodotti di lusso anche da marchi meno noti rispetto alle grandi maison. “Ci sono segnali positivi da queste aree, dove il consumatore inizia a valorizzare l’eleganza discreta e contemporanea dei nostri capi”, confermano.

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