La stretta del tycoon potrebbe pesare fino a 9 miliardi per l'Italia. Tra i settori più colpiti la moda, il cibo, la meccanica

Dazi Usa e made in Italy. Quanto costerà al nostro Paese la scelta di Donald Trump?

Secondo la previsione del centro studi di Prometeia al made in Italy la stretta sui dazi annunciata dal presidente eletto Usa Donald Trump in campagna elettorale potrebbe costare dai 4 ai 7 miliardi, arrivando fino a 9 miliardi.

L’analisi, partendo dalla promessa di applicare un dazio del 10% su tutte le importazioni americane e del 60% per le merci provenienti dalla Cina, ha provato a misurare la perdita attesa per un Paese come l’Italia, che “ha stabilmente negli Stati Uniti il secondo mercato di esportazione dopo la Germania”.

Sono due gli scenari simulati. Per l’Italia il costo aggiuntivo del “nuovo protezionismo” americano sarebbe di oltre 4 miliardi nel primo scenario (da 2 a 6 miliardi), quello meno pesante, e oltre 7 (da 2 a 9 miliardi) nel caso di aumenti generalizzati.

“In termini assoluti – scrive Prometeia – gli impatti sarebbero superiori per la Germania, oggi primo esportatore europeo, e inferiori per Francia e Spagna“.

Tra i settori che potrebbero esser eventualmente più colpiti dalla stretta, nel caso di aumenti limitati, ci sarebbe il sistema moda, che già oggi insieme all’agroalimentare uno dei più esposti. Nell’ipotesi di un aumento generalizzato sarebbe invece la meccanica a subire più intensamente le conseguenze di questo ‘nuovo protezionismo’.

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