Outlook del World economic forum: "Promuovere spirito di collaborazione". Gli Stati Uniti reggono, l'Europa più incerta

Le previsioni d’inverno parlano di un’economia debole nel 2025, con gli Stati Uniti che reggono alle sfide mentre l’Europa è più incerta. Secondo l’ultimo chief economists Outlook del World economic forum – l’appuntamento è in programma a Davos dal 20 al 24 gennaio – nel 2025 l’economia globale dovrà affrontare sfide significative: il 56% dei principali economisti intervistati prevede un indebolimento delle condizioni; solo il 17% prevede un miglioramento, sottolineando l’aumento dell’incertezza nelle regioni chiave e la necessità di risposte politiche misurate in tutto il mondo. L’ultimo rapporto rivela un’economia globale sottoposta a notevoli tensioni.

Le prospettive di crescita sono ”le più deboli degli ultimi decenni e gli sviluppi politici a livello nazionale e internazionale evidenziano quanto sia diventata controversa la politica economica. In questo contesto, promuovere uno spirito di collaborazione richiederà più impegno e creatività che mai”.

Mentre gli Stati Uniti sembrano pronti per una spinta a breve termine – con il 44% degli economisti che prevede una forte crescita nel 2025, rispetto al 15% interpellato nell’agosto dello scorso anno – le prospettive per l’anno a venire rimangono meno ottimistiche per le altre principali economie. L’Europa continua ad essere la regione più debole per il terzo anno consecutivo, con quasi tre quarti (74%) che prevedono una crescita debole o molto debole. Nel frattempo, si prevede che lo slancio economico della Cina rallenti a causa di una domanda di consumo debole e di una produttività più debole, il che dimostra ulteriormente la natura disomogenea e incerta di qualsiasi ripresa globale.

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