L'analisi dell'Inail sui primi 11 mesi dell'anno scorso. Le denunce di infortunio sono salite a oltre 543mila
Crescono le morti sul lavoro nel 2024. Si arriva – rileva l’ultima analisi dell’Inail – a mille fino a novembre del 2024, con un aumento di 32 morti in più rispetto al 2023. Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza scenda dai 4,32 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del 2019 ai 4,16 del 2024 (-3,7%), mentre aumenta del 2% rispetto al 2023.
A livello nazionale i dati rilevati a novembre di ciascun anno evidenziano per i primi 11 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 745 a 731. Nell’intervallo gennaio-novembre 2024 si registra, rispetto all’analogo periodo 2023, un aumento delle denunce di infortunio in itinere (da 223 a 269). L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni mortali è passata dal 23% del 2023 al 26,9% del 2024.
Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Ovest (da 254 a 268 denunce), al Centro (da 176 a 193) e nelle Isole (da 84 a 104), e cali al Sud (da 235 a 227) e nel Nord-Est (da 219 a 208). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Sicilia (+15), il Lazio (+12), la Lombardia e la Toscana (+11 ciascuna) e l’Emilia-Romagna (+7), mentre per i cali più evidenti il Veneto (-22), l’Abruzzo (-13), il Piemonte (-6), l’Umbria (-4) e il Friuli-Venezia Giulia (-3).
Le denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi 11 mesi del 2024 sono state 543.039, in aumento dello 0,1% rispetto alle 542.568 dello stesso periodo del 2023, dell’8,1% rispetto a gennaio-novembre 2021 e del 10,3% rispetto a gennaio-novembre 2020, e in diminuzione del 16,7% sul 2022 e dell’8,1% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica.
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 11 mesi del 2024 sono state 81.671, 14.577 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+21,7%). L’aumento è del 46,5% rispetto al 2022, del 60,8% sul 2021, del 99,6% sul 2020 e del 44,4% sul 2019.
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