Scoperta della Bbc su almeno 17 prodotti nei supermercati nel Regno Unito e in Germania
In UK vengono vendute ‘passate italiane’ ma i pomodori sono cinesi. Queste conserve di pomodoro, nei supermercati del Regno Unito, contengono in realtà pomodori cinesi coltivati e raccolti con lavoratori irregolari. La scoperta è della Bbc, la quale riferisce anche come si faccia ricorso all’italian sounding semplicemente grazie alle scritte riportate sulla confezione come ‘Italian tomato purée’ di Tesco, o come il doppio concentrato di Asda che dice di contenere ‘pomodori italiani in purea’ e ‘Essential tomato purée’ di Waitrose che viene descritta come ‘passata di pomodoro italiana’. La conferma che i pomodori siano cinesi – per 17 prodotti di marchi venduti nel Regno Unito e in Germania – arriva anche dai test commissionati dalla Bbc world service.
La Coldiretti e Filiera Italia mette subito in evidenza “l’urgenza di arrivare all’etichettatura obbligatoria dell’origine per tutelare il vero prodotto italiano, considerato anche che il gigante asiatico ha aumentato del 38% nell’ultimo anno la produzione di pomodoro, con il quale potrebbe invadere i mercati europei”.
I pomodori cinesi – viene riferito – sarebbero coltivati in particolare nello Xinjiang, un territorio sottoposto a sanzioni in occidente.
“La Cina – denunciano Coldiretti e Filiera Italia – potrebbe diventare quest’anno il maggior produttore mondiale di pomodoro da industria, superando gli Stati Uniti. Le previsioni di agosto davano infatti una crescita a 11 milioni di tonnellate. Considerando che i cinesi consumano appena 1 kg pro-capite all’anno di derivati del pomodoro l’aumento di produzione è destinato a riversarsi proprio sui mercati occidentali”.
Per questo Coldiretti e Filiera Italia chiedono “l’obbligo dell’indicazione di origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue“. Inoltre Coldiretti ha lanciato una raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per estendere le garanzie dei consumatori italiani a quelli europei e dei Paesi terzi (al centro dell’intesa sottoscritta da Coldiretti e Filiera Italia con l’Anicav, l’associazione delle industrie conserviere).
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