Il governatore della Banca d’Italia al Meeting per l'amicizia tra i popoli di Rimini

“Per superare le sue debolezze e tenere il passo con il progresso a livello mondiale, l’Unione europea dovrà avviare riforme profonde ed effettuare investimenti ingenti nei prossimi anni”. Così Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, nel suo intervento alla 45esima edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini che quest’anno ha come tema ‘Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?’. 

Panetta: “Senza mercato unico reddito pro capite sarebbe inferiore di 1/5”

“Nel tempo l’integrazione europea ha portato importanti benefici ai cittadini. L’abolizione delle tariffe doganali interne ha favorito la specializzazione produttiva e la realizzazione di economie di scala, stimolando l’efficienza e la concorrenza e accrescendo l’occupazione e il benessere. Si stima che in assenza del mercato unico il reddito pro capite in Europa oggi sarebbe inferiore di un quinto“, ha spiegato Panetta. “La creazione della Ue nel 1992 e l’avvio dell’Unione economica e monetaria (UEM) nel 1999 – ricorda il governatore di Bankitalia – hanno rappresentato due tappe fondamentali, ampliando il coordinamento delle politiche economiche tra gli Stati membri e introducendo una politica monetaria unica. Dal 1999 a oggi il commercio tra i paesi dell’area è aumentato di un quarto in rapporto al prodotto interno lordo, e si sono intensificati i legami tra imprese all’interno delle filiere produttive europee. L’euro è diventato la seconda valuta mondiale, rafforzando la nostra sovranità economica e la nostra rilevanza internazionale”.

Panetta: “Creare capacità fiscale comune per correggere squilibrio”

 “Tra le riforme” è importante “creare una capacità fiscale comune, senza la quale l’attuale governance europea – caratterizzata da una politica monetaria unica e da politiche di bilancio frammentate a livello nazionale – rimane squilibrata. L’idea che la UEM possa funzionare efficacemente senza una capacità fiscale centralizzata è semplicemente un’illusione, e va superata. Una politica fiscale comune correggerebbe questo squilibrio e rafforzerebbe la coesione tra paesi membri, facilitando la realizzazione di investimenti strategici su larga scala”, ha proseguito il governatore di Bankitalia.

Conti Pubblici, Panetta: “Serve prudenza e aumento produttività e crescita”

Per affrontare il nodo del debito “la strada maestra passa per una gestione prudente dei Conti Pubblici, affiancata da un deciso incremento della produttività e della crescita. Questo circolo virtuoso aumenterebbe significativamente le probabilità di successo e rafforzerebbe la credibilità delle nostre politiche, alleggerendo il peso della spesa per interessi“, ha aggiunto Panetta. 

Conti pubblici, Panetta: “Problema cruciale Italia ridurre debito, grava su giovani”

 “Molte delle debolezze strutturali dell’economia europea si ritrovano nell’economia italiana. Il problema cruciale – sottolinea il Governatore di Bankitalia – rimane la riduzione del debito pubblico in rapporto al prodotto. Un debito elevato rende più onerosi i finanziamenti alle imprese, frenandone la competitività e l’incentivo a investire; espone l’economia italiana ai movimenti erratici dei mercati finanziari. Sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo. L’Italia è l’unico paese dell’area dell’euro in cui la spesa pubblica per interessi sul debito è pressoché equivalente a quella per l’istruzione”. “Sottolineo questo confronto perché è emblematico di come l’alto debito stia gravando sul futuro delle giovani generazioni, limitando le loro opportunità”, aggiunge Panetta.

 

 

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