Solo il 2,35% del mercato dei veicoli a batteria in Europa proviene da marchi di Pechino, e due vetture su tre sono della casa MG, originariamente britannica

Lo spauracchio della possibile contaminazione del mercato automobilistico europeo da parte delle vetture elettriche a basso costo di fabbricazione cinese è forte, tanto da convincere la Commissione Europea a imporre dazi su Pechino per i sussidi al settore. Le paure degli addetti ai lavori, però, non si sono ancora realizzate: i veicoli cinesi non registrano ancora uno sfondamento sul mercato, e ad aprile la domanda di Suv e auto elettriche made in China è rallentata in Ue. È quanto emerge dai dati della società di analisi Jato Dynamics, che stila mensilmente un rapporto sulle immatricolazioni in 28 Paesi del vecchio continente.

Quota auto elettriche solo +0,3% in un anno

Innanzitutto, fa notare Jato Dinamics, il mercato dei veicoli elettrici a batteria (BEV) in Europa stenta a decollare in generale. La quota di mercato di queste vetture è aumentata di soli 0,3 punti percentuali in un anno, dal 13,1% di aprile 2023 al 13,4% di aprile 2024, mentre le immatricolazioni mensili per la categoria sono aumentate del 15%. Una cifra, quest’ultima, che è sì superiore alla crescita anno su anno del mercato auto complessivo, ma che è anche nettamente inferiore agli aumenti mensili registrati lo scorso anno.

Nel dettaglio, in generale, in base agli ultimi dati disponibili, pubblicati a fine maggio scorso, le immatricolazioni mensili nel mercato europeo delle autovetture nuove sono aumentate di quasi il 13% ad aprile. Nel corso del mese sono stati immatricolati un totale di 1.080.517 nuovi veicoli, con un aumento del 12,6% rispetto ad aprile 2023, trainato in gran parte dalla domanda di berline B e auto compatte. Rallenta invece la domanda di SUV, nonostante questi veicoli rappresentino più della metà delle immatricolazioni mensili. 

I dati Jato Dynamics per 28 mercati europei indicano inoltre che da inizio anno sono state immatricolate un totale di 4.461.734 nuove unità, con un aumento del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il mercato delle elettriche non sta sfondando

Per Jato Dynamics “il mercato delle auto elettriche non sta andando così bene come l’anno scorso. Ciò è in gran parte dovuto ai tagli dei prezzi in corso che hanno sollevato preoccupazioni tra i consumatori sul valore residuo dei veicoli elettrici e incertezza su come si evolveranno i prezzi nei prossimi mesi”.

Il 44% delle auto prodotte in Cina appartiene a marchi occidentali

All’interno di questo quadro, l’Unione Europea ha deciso di imporre dazi aggiuntivi fino al 25% sulle auto elettriche cinesi, oltre all’attuale 10%. Ma, spiega Jato Dynamics, va rimarcato che oggi il 44% dei volumi di auto prodotte in Cina appartiene a marchi occidentali come Tesla, Volvo e Dacia, mentre il 40% è del brand cinese MG. Ciò significa che i nuovi dazi potrebbero colpire anche i produttori occidentali che costruiscono le proprie vetture in Cina per risparmiare costi.

Il marchio cinese Byd è il quindicesimo più venduto tra le elettriche

E i marchi cinesi? Ad aprile il più famoso, Byd, ha registrato 2.746 immatricolazioni superando Cupra, Nissan e Toyota e diventando il quindicesimo marchio più venduto nella classifica BEV nel mercato europeo.

Dei veicoli elettrici in Europa solo il 2,35% è da marchi cinesi

Nonostante il successo riscontrato da BYD in aprile, però, le auto di fabbricazione cinese devono ancora diventare una forza importante in Europa. La quota di mercato complessiva dei marchi automobilistici cinesi in Europa è aumentata dal 2,22% nell’aprile 2023 al 2,35% nello stesso mese di quest’anno. MG, un marchio originariamente britannico ma che oggi è di proprietà cinese, ha rappresentato il 68% delle 25.360 unità totali immatricolate dalle società di Pechino nel corso del mese. Per Jato Dynamics, “sebbene ci sia molto rumore intorno all’arrivo dei marchi automobilistici cinesi in Europa, si tratta ancora di una rarità, evidenziata dal lento aumento delle immatricolazioni nell’ultimo anno. MG, un marchio che molti ancora associano all’Occidente, rappresentava due immatricolazioni su tre di veicoli di fabbricazione cinese“. Secondo la società “la persistente incapacità dei veicoli di fabbricazione cinese di penetrare veramente nel mercato automobilistico europeo potrebbe essere il risultato dei continui problemi di percezione che le aziende cinesi devono affrontare, in particolare alla luce dell’attenzione negativa da parte dell’indagine della Commissione Europea” che ha portato alla decisione sui dazi. 

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