L'ultimo aggiornamento dell'Osservatorio sul Precariato
Nel 2023 ci sono state 8.175.000 assunzioni attivate dai datori di lavoro privati (+0,3% sul 2022 e superiori al livello prepandemico) contro circa 7.652.000 cessazioni di rapporti di lavoro, portando a un saldo positivo al 31 dicembre di 523.000 posizioni di lavoro. Lo rileva l’Inps nell’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sul Precariato.
Diminuisce la percentuale di assunzioni a tempo indeterminato
Se si guardano le percentuali per le varie tipologie di contratti, in flessione, rispetto al 2022, risultano le assunzioni di contratti in somministrazione (-6%), in apprendistato (-5%) e a tempo indeterminato (-3%); tutte le altre tipologie registrano una leggera crescita: lavoro intermittente +5%, tempo determinato +3% e stagionali +1%. Si registra altresì una lieve flessione per le classi di dimensione aziendale fino a 15 dipendenti (-0,3%) e 100 e oltre (-1%); in crescita invece risulta la classe dimensionale intermedia da 16 a 99 dipendenti (+2,8%). Per quanto riguarda le tipologie orarie, l’incidenza del part time (considerando sia quello verticale che quello orizzontale) è rimasta pressocché stabile sia per l’insieme delle assunzioni a termine – incluso apprendistato – (37,4%) che per quelle a tempo indeterminato (32,8%). In valore assoluto, invece, per il tempo indeterminato la variazione risulta pari a +396.000 unità mentre per l’insieme delle altre tipologie contrattuali la variazione è pari a +127.000 unità (dettagliatamente: +58.000 per i rapporti a tempo determinato, +33.000 per gli intermittenti, +26.000 per gli apprendisti, +8.000 i somministrati e +3.000 per gli stagionali).
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