Dal report emerge la necessità di portare il Debito pubblico su un percorso più prudente e di risparmiare sulla spesa pubblica. Poi l'invito ad ampliare l'accesso all'assegno di inclusione
In Italia “la crescita è stata resiliente, ma sta attraversando una fase di rallentamento“. È quanto emerge dal report intitolato ‘studi economici dell’Ocse: Italia 2024’. “L’attività economica – viene osservato dal dossier dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – ha superato bene le crisi recenti, ma la crescita sta attualmente rallentando in un contesto di irrigidimento delle condizioni finanziarie. Visto l’elevato livello del debito pubblico, occorre consolidare le finanze pubbliche”. “La crisi energetica – viene riferito – ha innescato un rallentamento dell’attività. L’ampio sostegno fiscale e l’aumento della competitività hanno contribuito a riportare il Pil reale al livello precedente la pandemia entro la metà del 2021, e la disoccupazione a livelli storicamente bassi. Tuttavia, l’aumento dell’inflazione in seguito alla crisi energetica ha eroso i redditi reali delle famiglie e l’inasprimento della politica monetaria della zona euro ha condotto a un rapido aumento dei costi di finanziamento per le famiglie, le imprese e le amministrazioni pubbliche”.
Ocse: “Tassi di occupazione bassi, ampliare l’accesso all’Assegno di inclusione”
“I tassi di occupazione sono bassi, in parte a causa dei deboli incentivi finanziari per i beneficiari delle prestazioni sociali, e la povertà è superiore alla media dell’Ocse“. È quanto emerge da un report intitolato ‘studi economici dell’Ocse: Italia 2024‘. L’organizzazione tra le ‘raccomandazioni chiave’ inserisce quella di “rendere più graduale la revoca dell’assegno Adi e del sussidio Sfl in caso di assunzione. Ampliare l’accesso al nuovo sussidio di assistenza sociale (Adi), includendo anche le persone con prospettive molto deboli sul mercato del lavoro“.
Ocse: “Stima pil italiano: +0,7% nel 2024”
Per il biennio 2024-2025, le proiezioni dell’Ocse prevedono una crescita economica contenuta. “L’inflazione – viene riferito – dovrebbe diminuire gradualmente, poiché lo shock dei beni energetici ha determinato pressioni più ampie sui prezzi, che richiederanno tempo per dissiparsi. I rischi sono orientati al ribasso e la presenza di condizioni finanziarie più rigide del previsto ridurrebbe ulteriormente la domanda interna. In un’ottica rialzista, l’accelerazione della spesa dei fondi del Pnrr, anche mediante il riorientamento del Piano verso progetti di investimento di grandi dimensioni gestiti a livello centrale, come pianificato dal Governo e approvato dalla Commissione europea, potrebbe stimolare gli investimenti”. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico prevede che il Pil italiano cresca dello 0,7% nel 2024 e dell’1,2% nel 2025. Per quanto riguarda l’inflazione di fondo, secondo le stime, dovrebbe attestarsi al 3,1% nel 2024 per poi diminuire ancora al 2,5% nel 2025. Il tasso di disoccupazione è atteso al 7,8% nel 2024 e in calo al 7,6% nel 2025.
“Portare debito pubblico italiano su traiettoria prudente”
“Il Debito pubblico italiano, quale percentuale del Pil, è tra i più elevati dell’Ocse. Viste le forti pressioni sul bilancio all’orizzonte, occorrono riforme fiscali e della spesa per contribuire a portare il Debito su un percorso più prudente“. È quanto emerge da un report intitolato ‘studi economici dell’Ocse: Italia 2024’. “In assenza di variazioni delle politiche – viene evidenziato -, il rapporto Debito pubblico/Pil andrà ad aumentare. Tra il 2023 e il 2040, la spesa pubblica per i costi connessi all’invecchiamento della popolazione e al servizio del Debito dovrebbe aumentare di circa il 4,5 % del Pil. È probabile che l’accelerazione della transizione climatica e l’adattamento ai cambiamenti climatici generino ulteriori pressioni sulla spesa. Per riportare il rapporto Debito/Pil su un percorso più prudente, sostenere i costi futuri e rispettare le regole fiscali europee, sarà necessario un duraturo aggiustamento di bilancio”. Secondo le stime il rapporto Debito/Pil si attesta al 141,4% nel 2024 per poi scendere al 140,5% nel 2025.
“In Italia necessario risparmiare su spesa pubblica, pesano pensioni”
In Italia “è necessario risparmiare sulla spesa pubblica”. È quanto emerge da un report intitolato ‘studi economici dell’Ocse: Italia 2024’. “Le pensioni – viene sottolineato – rappresentano una quota cospicua della spesa complessiva. Nel breve periodo, tale spesa potrebbe essere contenuta eliminando gradualmente i regimi di pensionamento anticipato. Nel breve termine, sarebbe opportuno mantenere la parziale deindicizzazione delle pensioni elevate, per poi sostituirla nel medio termine con un’imposta sulle pensioni elevate, che non siano correlate ai contributi pensionistici versati. Il contributo di solidarietà potrebbe essere mantenuto finché il reddito relativo dei pensionati sarà allineato alla media dell’Ocse. Le prossime revisioni della spesa, che attualmente mirano a realizzare risparmi di bilancio annuali pari a circa lo 0,2 % del Pil, dovranno divenire più ambiziose”.
L’Ocse: “Serve pacchetto riforme per aumentare crescita e inclusività”
In Italia “l’economia deve affrontare sfide legate alla bassa crescita della produttività, alla scarsa partecipazione al mercato del lavoro, in particolare delle donne, e alla povertà relativamente elevata. Sarà necessario un pacchetto completo di riforme per passare a una crescita guidata dall’innovazione e rafforzare, al contempo, l’inclusività”, emerge ancora dal report dell’Ocse. “Le riforme in corso nel settore della giustizia civile e della Pubblica amministrazione saranno fondamentali per aumentare gli investimenti e la produttività”, viene sottolineato. Inoltre, “occorre eliminare le restanti barriere normative alla concorrenza, in particolare nel settore dei servizi professionali”.
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