L'agenzia di rating: "La crescita economica rallenterà nel 2023 e nel 2024"

Standard and Poor’s conferma il rating dell’Italia con valutazione a ‘BBB’ e l’outlook stabile. “Le prospettive stabili – si legge nella nota di S&P – bilanciano la nostra visione di un consolidamento di bilancio più lento di quanto precedentemente previsto, anche a causa dell’aumento dei pagamenti di interessi sull’ampio debito pubblico, con il significativo stimolo economico che i fondi Ue dovrebbero fornire“.

Il 21 aprile scorso la agenzia S&P aveva confermato il rating dell’Italia con valutazione BBB, mantenendo l’outlook stabile, riconoscendo un approccio prudenziale del governo sui conti. Il giudizio di S&P di oggi arriva dopo avere tenuto conto della manovra del governo Meloni.

In Italia “la crescita economica rallenterà nel 2023 e nel 2024 sulla scia dell’aumento dei risparmi del settore privato, dell’inasprimento delle condizioni creditizie, del rallentamento della produzione e dell’indebolimento del commercio globale”, prosegue S&P.

Potremmo abbassare i ratingdell’Italia “nel caso in cui la traiettoria di bilancio del governo si discostasse significativamente dai suoi obiettivi. Anche un’attuazione solo parziale delle riforme strutturali economiche e di bilancio, in particolare quelle legate all’erogazione dei fondi Ue, porrebbe rischi per la crescita economica e le finanze pubbliche, e di conseguenza eserciterebbe una pressione al ribasso sul rating. Potremmo aumentare i rating se la performance di bilancio migliorasse, ad esempio grazie all’attuazione di politiche di riduzione del deficit o a una crescita economica più forte del previsto, portando a un calo del debito pubblico in percentuale del PIL”, si legge ancora nella nota dell’agenzia di rating.

“Il consolidamento del bilancio sarà più graduale di quanto previsto in precedenza a causa del rallentamento dell’economia e dell’aumento degli interessi in percentuale del Pil, che raggiungeranno il 4,2% l’anno prossimo rispetto al 3,6% del 2021. Allo stesso tempo – sottolinea S&P – i deficit di bilancio saranno più elevati di quanto precedentemente previsto quest’anno e nel periodo 2024-2026. Ciò è dovuto principalmente alla crescita economica più debole e all’aumento dei pagamenti di interessi che, secondo le previsioni, assorbiranno circa il 4,2% del Pil o il 9% delle entrate pubbliche nel 2024 (rispetto al 3,4% del Pil o al 7% delle entrate prima della pandemia di COVID-19). A nostro avviso, l’esecuzione del bilancio 2024 sarà importante per valutare l’impegno del governo nei confronti della prudenza fiscale e dell’orientamento della politica, soprattutto in considerazione del recente aumento dell’obiettivo di bilancio 2024 al 4,3% del PIL rispetto al 3,7% precedentemente indicato. .Il debito pubblico e la sensibilità alle condizioni di mercato rimarranno elevati.- aggiunge S&P – Nel nostro caso di base, il debito pubblico netto in rapporto al Pil diminuirà dell’1% del PIL entro il 2026, raggiungendo il 132% del Pil, ancora al di sopra dei livelli pre-pandemia del 126%. Dato l’elevato livello del debito pubblico, l’Italia rimane particolarmente sensibile a un deterioramento delle condizioni di finanziamento, che potrebbe pesare ulteriormente sulla performance di bilancio”. 

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