La premier in conferenza stampa al termine dei lavori del G20: "Sulla Beinon abbiamo fatto una scelta politica"

Il dossier Ita-Lufthansa e la corsa verso lo scranno più alto della Banca europea per gli investimenti (Bei). Prima di lasciare l’India dopo che è calato il sipario sul G20, e volare in Qatar per incontrare lo sceicco Al-Thani, Giorgia Meloni alza ancora una volta la voce contro l’Europa su altri due temi (che vanno a sommarsi alla riforma del Patto di Stabilità e al Pnrr) destinati a generare frizioni sull’asse Roma-Bruxelles. Il tutto tirando in ballo sempre Paolo Gentiloni, già accusato nei giorni scorsi dall’esecutivo italiano di giocare contro gli interessi nazionali. Al commissario europeo per gli affari economici, spiega la presidente del Consiglio in un punto stampa organizzato nel media center del G20, “è stata sottoposta la questione di Ita-Lufthansa perché sta accadendo qualcosa di obbiettivamente curioso”. “La stessa Commissione europea che per anni ci ha chiesto di trovare una soluzione al problema Ita, quando troviamo una soluzione la blocca – attacca la premier -. Noi non stiamo più capendo e vorremmo una risposta, e su questo è stato interessato anche il commissario Gentiloni”.

Da Bruxelles un portavoce sottolinea però che la Commissione “non ha finora ricevuto alcuna notifica” sull’accordo tra Ita e Lufthansa. E secondo le linee guida dell’Ue, in questi casi, spetta sempre alle società coinvolte notificarlo. Una risposta che innesca l’immediata precisazione da parte del ministero dell’Economia. “La notifica dell’accordo per la cessione di una quota di minoranza di Ita a Lufthansa alla Commissione europea per la concorrenza viene accettata, da prassi, solo al termine di un’istruttoria che la stessa Commissione sta portando avanti molto minuziosamente nell’ambito di una fase di pre-notifica già avviata – evidenziano fonti del Mef -. La risposta dell’esecutivo comunitario affidata a un portavoce è positiva perché rappresenta il presupposto di un iter che sarà molto veloce. Come Mef ci siamo già attivati per ottenere un incontro in tempi brevi con il commissario supplente Reynders”.

Il dossier riguardante il matrimonio tra la compagnia aerea italiana e quella tedesca, che ancora non ha ricevuto il via libera dagli uffici della Concorrenza della Commissione europea (atto necessario per concretizzare l’accordo già firmato da alcuni mesi), è stato al centro anche dell’incontro andato in scena a margine dei lavori del summit di Nuova Delhi, tra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e l’omologo tedesco Christian Lindner. A quest’ultimo il titolare del Mef ha chiesto anche l’appoggio per il candidato alla Bei Daniele Franco, “un tecnico preparato libero da influenze politiche”. Una nomina in qualche modo collegata al dossier Ita visto che in lizza per la Bei, oltre all’ex ministro del Tesoro italiano, c’è anche la vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager, che prima di andare in aspettativa per concentrarsi sulla sua candidatura occupava proprio il ruolo di commissaria per la Concorrenza. In pole position per il posto occupato dal tedesco Werner Hoyer ci sarebbe però la socialista Nadia Calvino, vicepresidente del governo spagnolo. Il prossimo 16 settembre si riunirà a Santiago de Compostela l’Ecofin e potrebbero esserci delle novità, anche se Meloni invita a non correre. “Noi abbiamo candidato una figura tecnica, riconosciuta da tutti – spiega la premier riferendosi a Franco -. Non abbiamo fatto una scelta politica. Leggo nel dibattito in corso scelte che potrebbero essere politiche, e secondo me sarebbe un errore”. Non solo, “se dovessimo sottomettere le massime istituzioni finanziarie europee a scelte di partito – aggiunge – mineremmo la terzietà di queste istituzioni. Bisogna quindi essere molto prudenti, in ogni caso non mi pare che la decisione arriverà immediatamente”.

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