Il capo economista di Francoforte: "L'esatta calibrazione rifletterà le proiezioni macroeconomiche e i dati sull'inflazione". Lagarde: "Nell'interesse delle banche rinegoziare i mutui"
Il capo economista della Banca Centrale europea, Philip Lane, prevede altri rialzi dei tassi di interesse dopo quello da 50 punti base che, con ogni probabilità, verrà deciso nella riunione di marzo. “Per la Bce, la priorità di politica monetaria è assicurarsi che l’inflazione ritorni tempestivamente all’obiettivo. Le informazioni attuali sulle pressioni inflazionistiche sottostanti suggeriscono che sarà opportuno aumentare ulteriormente i tassi oltre la nostra riunione di marzo, mentre l’esatta calibrazione oltre marzo dovrà riflettere le informazioni contenute nelle prossime proiezioni macroeconomiche, insieme ai dati in arrivo sull’inflazione e sul funzionamento del meccanismo di trasmissione monetaria”, ha dichiarato l’irlandese in un discorso al Trinity College di Dublino. “Portando i tassi di riferimento a un livello sufficientemente restrittivo e favorendo un periodo di crescita inferiore al trend attraverso lo smorzamento della domanda, contrasteremo le pressioni inflazionistiche al di sopra dell’obiettivo di medio termine e garantiremo inoltre che la fase prolungata di inflazione al di sopra dell’obiettivo non si consolidi attraverso un de-ancoraggio delle aspettative di inflazione”, ha aggiunto Lane.
Verso aumento da 50 pb a marzo
Le parole di Lane arrivano un giorno dopo quelle della presidente della Bce, Christine Lagarde, che in un’intervista al quotidiano spagnolo ‘El Correo’ aveva definito “molto probabile” che nel prossimo meeting del comitato direttivo di Francoforte si decida un aumento del costo del denaro da mezzo punto percentuale. “È stata una decisione indicata all’ ultima riunione di politica monetaria e tutti i dati di questi giorni confermano che questo rialzo è molto probabile”, ha spiegato.
Lagarde: “È interesse delle banche rinegoziare prestiti”
Lagarde, in un’intervista ai media del gruppo Vocento, ha anche detto che è nell’interesse delle banche rinegoziare i mutui a tasso variabile per alleggerire nel tempo il carico delle famiglie colpite dall’aumento del costo del denaro. “I prestiti a tasso variabile sono un’arma a doppio taglio. Quando i tassi di interesse sono molto bassi, le persone beneficiano di pagamenti ridotti. Ma quando i tassi aumentano, come hanno dovuto fare per contenere l’inflazione, i pagamenti mensili aumentano. Sono sicura che molte banche sono pronte a negoziare per alleggerire nel tempo il carico delle famiglie. È nell’interesse delle banche farlo, perchè sanno che quando l’inflazione è sotto controllo, i tassi di interesse alla fine scenderanno. E non vogliono prestiti in sofferenza nei loro bilanci“, ha detto la leader della Bce.
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