Gas, prezzi continuano a calare

Gas, prezzi continuano a calare
A person lights a gas cooker fire, on October 28, 2021, in Madrid, Spain. The Consumer Price Index (CPI) rose 2% in October compared to the previous month and shot its year-on-year rate to 5.5%, which is 1.5 points above the rate in September and its highest level in 29 years, due to the rise in electricity prices. With the October data, the year-on-year CPI chains its tenth consecutive positive rate, according to advanced data published Thursday by the National Statistics Institute (INE). According to Statistics, in the year-on-year performance of the CPI highlights the rise in electricity prices. It also influences the increase in prices of fuel and lubricants for personal vehicles and gas, compared to the declines recorded last year. 28 OCTOBER 2021;ECONOMY;IPC;CONSUMPTION;ELECTRICITY Cézaro De Luca / Europa Press 10/28/2021 (Europa Press via AP)

Si nota sempre più nei mercati l’effetto sui prezzi legato al tetto imposto dall’Unione Europea. Non tutti però gongolano, e c’è chi invita anzi a non abbassare la guardia

Il prezzo del gas in Europa continua a calare, mentre si avvia alla conclusione un anno segnato duramente dai rincari dell’energia. I futures per gennaio all’hub olandese Ttf di Amsterdam hanno chiuso la seduta odierna di scambi poco sopra gli 80 euro, scendendo anche sotto i 77 nel corso della giornata, facendo immaginare tempi meno severi in futuro per famiglie e imprese. Si nota sempre più nei mercati l’effetto sui prezzi legato al tetto imposto dall’Unione Europea, elemento svolta nell’andamento delle quotazioni. E dati positivi arrivano inoltre sul versante prezzi dei carburanti, in discesa sulla rete nazionale sia per quanto riguarda la benzina che rispetto a diesel e gpl.

Non tutti però gongolano, e c’è chi invita anzi a non abbassare la guardia. È il caso di Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli, per il quale “è ancora troppo presto” per ritenere che l’andamento dei prezzi abbia trovato una sua continuità e stabilità. In particolare perché, nonostante un inverno caldo in Italia e nel Sud Europa, “i prezzi del gas potranno risalire a febbraio-marzo“. In particolare, guardando al nostro paese, in mancanza della capacità di rigassificazione, che significa la non operatività degli impianti di Piombino e Ravenna. “Se non avremo in Italia le infrastrutture per accogliere il gas, automaticamente il mercato si adeguerà ad una posizione di gap infrastrutturale”, sottolinea Marsiglia, per cui ciò rischierebbe di portare il nostro paese “nuovamente in difficoltà di approvvigionamento”.

Del resto l’Osservatorio Nomisma stima già per dicembre un rialzo del 20% delle bollette. Un dato che per Coldiretti implica “un doppio effetto negativo”: da un lato si riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, dall’altro i rincari aumentano anche i costi sostenuti dalle imprese, “particolarmente rilevanti per quanto riguarda il settore dell’agroalimentare con l’inverno”. Insomma, se la situazione sembra progressivamente migliorare, questa non è del tutto rosea. Lo mostra perfettamente la decisione odierna di Vladimir Putin – relativa in questo caso al petrolio – di vietare la fornitura di prodotti petroliferi dalla Russia a coloro che introducono un prezzo massimo nei contratti. In futuro, il rischio di ulteriori turbolenze geopolitiche, capaci di riportare tensioni sui mercati energetici – compreso quello del gas – è dunque tutto tranne che da escludere.

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