Dovrà iniziare una pagina nuova, dopo la nuova iniezione di denaro pubblico con l'aumento di capitale da 400 milioni

Grande attesa per l’assemblea di Ita in cui l’azionista – ovvero il ministero dell’Economia, sarà chiamato a varare il nuovo consiglio di amminitrazione a tre membri, dopo la modifica allo statuto nella riunione della scorsa settimana. Martedì scorso era stata anche inserita nello statuto una clausola secondo cui l’addio della maggioranza dei consiglieri – come era accaduto appunto in Ita lo scorso marzo – fa automaticamente decadere l’intero Cda.

Dovrà dunque iniziare una pagina nuova, dopo la nuova iniezione di denaro pubblico con l’aumento di capitale da 400 milioni per garantire la continuità operativa e con il capitolo privatizzazione ancora da scrivere, visto che il governo Meloni ha deciso di non rinnovare l’esclusiva della trattativa alla cordata Certares-Air France-Delta, rimettendo di fatto in gioco Msc-Lufthansa che hanno comunicato di essere ancora interessati.

Con le carte ancora tutte sul tavolo, nulla è escluso anche sul fronte della composizione del nuovo Cda: al momento l’unico non dimissionario è l’ad, Fabio Lazzerini, ma il ritorno in campo dell’armatore Guido Aponte non esclude dai giochi Alfredo Altavilla, che aveva salutato la scorsa settimana con una lettera ma sarebbe disponibile a un ritorno per chiudere in breve tempo – come chiesto dal premier Giorgia Meloni – il dossier oggi affidato al ministro Giancarlo Giorgetti.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: ,