Presentate le linee guida dalla Commissione: procedure più morbide ma più controllate
Un patto di stabilità rinnovato e volto a garantire un quadro “più semplice, più trasparente ed efficace, con una maggiore titolarità nazionale e una migliore applicazione”. La Commissione europea ha adottato oggi una comunicazione che stabilisce gli orientamenti per un quadro riformato della governance economica dell’Ue che tenga conto delle principali preoccupazioni relative all’attuale quadro, queste mirano a rafforzare la sostenibilità del debito e a promuovere una crescita sostenibile e inclusiva attraverso investimenti e riforme.
Gli orientamenti puntano nel contempo a “consentire riforme e investimenti riducendo gli elevati indici del debito pubblico in modo realistico, graduale e duraturo“. In questo modo, il quadro riformato dovrebbe contribuire a costruire l’economia verde, digitale e resiliente del futuro, garantendo nel contempo la sostenibilità delle finanze pubbliche in tutti gli Stati membri, in linea con il discorso della Presidente von der Leyen sullo stato dell’Unione del 2022.
Modello recovery
Gli insegnamenti tratti dall’istituzione del dispositivo per la ripresa e la resilienza (Rrf) hanno fornito alla Commissione ispirazione per gli orientamenti presentati oggi. In particolare, la Commissione ha tratto spunti dall’approccio basato sull’impegno dell’Rrf al coordinamento delle politiche, con una forte titolarità nazionale dell’elaborazione e dei risultati delle politiche, sulla base di una guida anticipata agli Stati membri sulle priorità di investimento e di riforma.
Piani nazionali di rientro debito in 4 anni
La novità del nuovo Patto sono piani nazionali per garantire la sostenibilità del debito e migliorare la crescita sostenibile, ancorati in un quadro comune dell’Ue. Si propone di passare a un quadro di sorveglianza dell’Ue basato sul rischio trasparente che distingua i paesi tenendo conto delle sfide del debito pubblico. I piani strutturali di bilancio nazionali a medio termine sono la pietra angolare del quadro proposto dalla Commissione. Integrerebbero gli obiettivi di bilancio, di riforma e di investimento, compresi quelli volti ad affrontare gli squilibri macroeconomici ove necessario, in un unico piano olistico a medio termine, creando così un processo coerente e snello. Gli Stati membri avrebbero un maggiore margine di manovra per definire il loro percorso di aggiustamento di bilancio, rafforzando la titolarità nazionale delle loro traiettorie di bilancio.
Un unico indicatore operativo – la spesa primaria netta, ossia la spesa che è sotto il controllo del governo – servirebbe come base per definire il percorso di aggiustamento di bilancio e per effettuare la sorveglianza di bilancio annuale, semplificando così notevolmente il quadro. Nell’ambito del quadro comune dell’Ue, la Commissione presenterebbe un percorso di aggiustamento di bilancio di riferimento, che copre un periodo di quattro anni, sulla base della sua metodologia di analisi della sostenibilità del debito. Questo percorso di aggiustamento di riferimento dovrebbe garantire che il debito degli Stati membri con problemi di indebitamento sostanziali o medi sia messo su un percorso plausibile al ribasso e che il disavanzo rimanga credibilmente al di sotto del valore di riferimento del 3% del PIL stabilito nel trattato.
Gli Stati membri presenterebbero quindi piani che definiscano il loro percorso di bilancio a medio termine, la riforma prioritaria e gli impegni di investimento pubblico. Gli Stati membri potrebbero proporre un periodo di aggiustamento più lungo, estendendo il percorso di aggiustamento di bilancio fino a tre anni, quando il percorso è sostenuto da una serie di impegni di riforma e investimento che sostengono la sostenibilità del debito e rispondono alle priorità e agli obiettivi comuni dell’Ue.
Monitoraggio annuale rientro su piani nazionali
Eleemento chiave di queste modifiche è dato dalla sorveglianza della Commissione che valuterebbe annualmente i piani, fornendo una valutazione positiva se il debito è posto su un sentiero discendente o rimane su livelli prudenti e il disavanzo di bilancio rimane credibilmente al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil nel medio termine. Il Consiglio approverebbe i piani a seguito di una valutazione positiva della Commissione. Infine, la Commissione controllerà costantemente l’attuazione dei piani. Gli Stati membri presenterebbero relazioni annuali sullo stato di avanzamento dei piani per facilitare un monitoraggio efficace e garantire la trasparenza. Verrebbe concesso un maggiore margine di manovra agli Stati membri per la progettazione delle loro traiettorie di bilancio. Allo stesso tempo, stiamo anche mettendo in atto strumenti di applicazione dell’Ue più rigorosi per garantire l’attuazione. La procedura per i disavanzi eccessivi basata sul disavanzo verrebbe mantenuta, mentre la procedura per i disavanzi eccessivi basata sul debito sarebbe rafforzata. Sarebbe attivato quando uno Stato membro con un debito superiore al 60% del PIL si discosta dal percorso di spesa concordato.
Rafforzato il meccanismo di sanzioni
La Commissione propone poi “il rafforzamento dei meccanismi di esecuzione: l’uso di sanzioni finanziarie sarebbe più efficace riducendone gli importi. Ci sarebbero anche sanzioni reputazionali più forti”. “La condizionalità macroeconomica per i fondi strutturali e per il meccanismo per la ripresa e la resilienza sarebbe applicata in uno spirito simile, vale a dire che i finanziamenti dell’Ue potrebbero essere sospesi anche quando gli Stati membri non hanno adottato misure efficaci per correggere il loro disavanzo eccessivo. Inoltre, un nuovo strumento garantirebbe l’attuazione degli impegni di riforma e di investimento alla base di un percorso di aggiustamento più lungo. La mancata attuazione degli impegni di riforma e investimento potrebbe comportare un percorso di aggiustamento più restrittivo e, per gli Stati membri della zona euro, l’imposizione di sanzioni finanziarie”.
von der Leyen, in nuovo patto sostenibilità debito e crescita
“Sostenibilità del debito e crescita vanno di pari passo. Il nostro nuovo Patto di Patto di Stabilità e crescita si concentrerà su ciò che conta. Abbiamo bisogno di un quadro comune semplice e trasparente e di una maggiore titolarità degli Stati membri. Questo Patto di Stabilità e crescita intelligente lo garantirà, grazie a maggiori responsabilità e meccanismi di applicazione più forti”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leye, su Twitter.
Debt sustainability and growth go together.
Our new #SGP will focus on what matters.
We need a simple and transparent 🇪🇺common framework and stronger Member State ownership.
This intelligent SGP will deliver, thanks to more responsibility and stronger enforcement mechanisms.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) November 9, 2022
Gentiloni: “Proposta legislativa riforma Patto Stabilità entro marzo”
“Valutiamo di presentare entro il primo trimestre del prossimo anno le proposte in questo senso. Ovviamente, queste sono legate all’evoluzione del confronto fra gli Stati membri”. Lo ha affermato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa di presentazione degli orientamenti della Commissione per la riforma della governance economica.
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