Gli occupati su base annua crescono di 677mila unità
Su base annua, nel secondo trimestre 2022, prosegue il forte calo del numero di disoccupati (-382 mila in un anno, -16%) e di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-588 mila, -4,4% in un anno). Lo scrive l’Istat nel suo punto sul mercato del lavoro in Italia nel secondo trimestre 2022. La dinamica si riflette nella crescita del tasso di occupazione (+2,3% rispetto al secondo trimestre 2021) che si associa alla diminuzione dei tassi di disoccupazione e di inattività (-1,6% e -1,3%, rispettivamente).
Proprio concentrandosi sul secondo trimestre 2022, l’Istat spiega inoltre come diminuisca sia il numero di disoccupati (-97 mila, -4,6% in tre mesi), sia quello degli inattivi di 15-64 anni (-121 mila, -0,9%). I tassi seguono la stessa dinamica: +0,5% per il tasso di occupazione, che raggiunge il 60,2%, -0,4% e -0,3%, rispettivamente, per i tassi di disoccupazione e di inattività 15-64 anni.
I dati provvisori del mese di luglio 2022 segnalano rispetto al mese precedente, conclude l’Istat, una lieve diminuzione del numero di occupati (-22 mila, -0,1%) e del tasso di occupazione (-0,1%). Inoltre, si registra un ulteriore calo dei disoccupati (-32 mila, -1,6%) e del relativo tasso (-0,1%), la crescita degli inattivi (+54 mila, +0,4%) e del tasso di inattività (+0,2%) tra i 15-64enni, spiega l’Istat.
In II trimestre 2022 +677mila occupati su base annua
Cresce l’occupazione su base annua nel secondo trimestre 2022. Lo scrive l’Istat in una nota che fa il punto sul mercato del lavoro in Italia nel secondo trimestre 2022.
“In termini tendenziali, l’aumento dell’occupazione (+677 mila unità, +3% in un anno) oltre a coinvolgere i dipendenti a tempo indeterminato (+396 mila, +2,7%) e a termine (+245 mila, +8,3%), riguarda, seppur con minore intensità, anche gli indipendenti (+36 mila, +0,7%)”, sottolinea l’Istat.
Per quanto riguarda il secondo trimestre 2022, spiega inoltre l’Istat, gli occupati sono 175 mila in più rispetto al primo trimestre 2022 (+0,8%), a seguito della crescita dei dipendenti a termine (+48 mila, +1,6% in tre mesi), ma anche di quelli a tempo indeterminato (+126 mila, +0,8%).
Inoltre, nel secondo trimestre 2022, “l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e del 5,1% rispetto al secondo trimestre 2021; la dinamica è simile a quella osservata, nello stesso periodo, per il Pil che è cresciuto dell’1,1% in termini congiunturali e del 4,7% in termini tendenziali”, puntualizza l’Istituto di Statistica.
“Dal lato delle imprese, nel secondo trimestre 2022 prosegue la crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti, con un aumento dell’1,3%; cresce sia la componente a tempo pieno (+1,6%), sia, in misura più contenuta, la componente a tempo parziale (+0,5%). Anche in termini tendenziali le posizioni dipendenti continuano ad aumentare a ritmi sostenuti, con una dinamica più marcata per la componente a tempo pieno (+6,2% rispetto al +5% della componente a tempo parziale). Prosegue l’aumento delle ore lavorate per dipendente – in termini sia congiunturali (+1,3%) sia tendenziali (+5,6%) – e la riduzione del ricorso alla cassa integrazione (8 ore ogni mille ore lavorate)”, spiega l’Istat.
“In crescita anche il tasso dei posti vacanti, di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,4 punti rispetto allo stesso trimestre del 2021. In termini congiunturali, il costo del lavoro per unità di lavoro e le sue componenti – retribuzioni ed oneri sociali – registrano lo stesso aumento, pari allo 0,6%; su base annua, invece, l’aumento il costo del lavoro (+0,2%) è sintesi della crescita della componente retributiva (+0,5%) e della riduzione degli oneri sociali (-0,3%)”, conclude la nota dell’Istat.
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