L'Incaricato d’Affari all'Ambasciata italiana a Canberra: "Il nostro Paese continua ad avere un fascino unico come destinazione turistica"
“L’Australia ha un sistema creditizio di facile accesso ed in progressiva espansione anche grazie alla dinamicità del mercato immobiliare, che continua a crescere in maniera significativa”. Così Roberto Rizzo, Incaricato d’Affari Ambasciata italiana in Australia, in un’intervista a Tribuna economica. “L’economia italiana e quella australiana sono molto articolate, per certi versi complementari e caratterizzate da un legame storico, grazie anche alla numerosa e ben integrata comunità di origine italiana”, spiega. “A conferma di ciò, tantissimi sono i turisti che da questo Paese hanno deciso di partire in vacanza per l’Italia dalla piena riapertura delle frontiere nel febbraio 2022, sia per i legami familiari, ma anche e soprattutto per il fascino unico che il nostro Paese continua ad avere come destinazione turistica privilegiata“.
“L’Australia è il nostro quinto mercato di esportazione nell’area Asia/Oceania. Vantiamo un saldo commerciale positivo di circa 3,7 miliardi di euro, l’Italia è il dodicesimo Paese fornitore, il secondo in Europa. Il valore delle esportazioni italiane in Australia nel 2021 è stato di circa 4,3 miliardi di Euro, un nuovo record. Macchinari ed apparecchiature sono il primo bene esportato nel Paese, a testimonianza dell’alta qualità tecnica del nostro ‘Made in Italy’, qui particolarmente apprezzata. In sintesi, il rapporto commerciale bilaterale è solido, multisettoriale, ma certamente non mancano i margini di crescita”.
“Un abbassamento/annullamento della tassazione vigente nei confronti dei nostri beni di consumo li renderebbe più competitivi sul mercato, tenuto conto anche degli elevati costi di trasporto cui essi sono sottoposti – suggerisce Rizzo – nel settore del “food&beverage” il riconoscimento di nuove denominazioni di origine avrebbe un effetto molto positivo per i nostri prodotti (l’Italia è di gran lunga il Paese con il maggior numero in Europa di tali riconoscimenti). Ad esso occorre aggiungere la riduzione delle barriere non tariffarie che faciliterebbe gli investimenti nel Paese così come l’accesso ai bandi di gara. Il principale focus dei negoziatori europei riguarda i benefici per le piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale della nostra economia“.
Nonostante la distanza geografica, “radicata è in Australia la presenza di grandi gruppi industriali italiani e di altre realtà forse più piccole ma comunque all’avanguardia in tecnologia ed innovazione. In totale oltre 220 sono le aziende italiane con una presenza in forma stabile e diretta nel mercato con impianti di produzione, filiali commerciali o uffici di rappresentanza e presenti in quasi tutti i settori sopraelencati”.
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