Eni: a Cipro scoperto maxi-giacimento gas naturale, un supporto per l’Europa

Eni: a Cipro scoperto maxi-giacimento gas naturale, un supporto per l’Europa
Cyprus Gas Discovery

I tempi affinchè l’utilizzo delle risorse inizi nella pratica non sono però al momento pronosticabili, e di certo ciò non succederà prima di questo inverno. Potrebbero anzi volerci diversi anni, per quanto Eni abbia affermato come siano già in corso studi di ingegneria per uno sviluppo accelerato della scoperta

Riserve di gas stimate per circa 2.5 trilioni di piedi cubi (pari a circa 70 miliardi di metri cubi), stoccate a circa 160 chilometri al largo di Cipro, a più di 2.200 metri di profondità. Questi i principali numeri relativi all’ultima scoperta delle compagnie energetiche Eni e Total nell’area del Mediterraneo Orientale. Numeri che – se le stime venissero confermate – farebbero del pozzo ‘Cronos-1’ uno dei giacimenti di gas naturale più importanti nella regione. Si tratta della seconda scoperta di questo tipo nel ‘Blocco 6’, una delle diverse aree interne alla Zona Economica Esclusiva di Cipro in cui sono state concesse licenze alle compagnie per la ricerca di depositi di petrolio e gas naturale. Nel 2018 infatti era stato scoperto il giacimento ‘Calypso-1’, di cui però ancora non è stata rivelata la quantità precisa di idrocarburi presenti e recuperabili.Secondo Eni, la scoperta di ‘Cronos-1’ crea in ogni caso le condizioni per portare a sviluppo ulteriori potenziali volumi di gas nell’area. Inoltre, rappresenta una delle azioni realizzate dalla compagnia energetica italiana a supporto della fornitura di ulteriore gas all’Europa. Una necessità cui i governi di tutto il Vecchio Continente sperano di trovare presto risposta, in vista di una stagione invernale che si annuncia molto complicata e molto suscettibile alle decisioni di politica energetica della Russia. Proprio per questo, secondo il Ministero dell’Energia cipriota, lo sfruttamento del nuovo giacimento potrebbe aiutare non poco gli sforzi futuri dei governi europei. I tempi affinchè l’utilizzo delle risorse inizi nella pratica non sono però al momento pronosticabili, e di certo ciò non succederà prima di questo inverno. Potrebbero anzi volerci diversi anni, per quanto Eni abbia affermato come siano già in corso studi di ingegneria per uno sviluppo accelerato della scoperta. Uno dei problemi da risolvere è legato alle infrastrutture: secondo Luigi De Paoli, professore alla Università Bocconi di Economia dell’energia e direttore della rivista ‘Economics and policy of Energy and the Environment’, la scoperta al largo delle coste cipriote “può rappresentare una delle soluzioni al problema della maggiore indipendenza italiana dal gas russo solo se si rivoluziona tutto. Servirebbe cioè un gasdotto che viene da noi per portare quel gas in Italia”. Per De Paoli, però “bisogna chiedersi quanti anni ci vogliono per fare un gasdotto e quanto costa, e chi lo finanzia”. Inoltre, conclude l’esperto, “sono in atto delle politiche di riduzione dell’uso del gas a livello europeo e a maggior ragione c’è da chiedersi se possa avere senso fare un gasdotto. Insomma bisogna fare attenzione a non fare le cose ‘fuori tempo massimo’”.

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