Ecco le principali caratteristiche del Transmission Protection Instrument, il nuovo strumento annunciato ieri da Christine Lagarde: "Vi assicuro che la Bce è in grado di muoversi in grande"

Dopo settimane di attesa prende forma lo scudo antispread della Bce approvato all’unanimità dal consiglio dei governatori che ne deciderà l’applicazioe in base a criteri ben definiti e senza limiti ex ante: si chiama Tpi, Transmission Protection Instrument, cioè strumento di protezione della trasmissione della politica monetaria, e “vi assicuro che preferiamo non usarlo, ma se dobbiamo usarlo non esiteremo”, dice ferma la governatrice della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa. “Vi assicuro – aggiunge – che la Bce è in grado di muoversi in grande”. Ecco le principali caratteristiche:

COS’E’. Il Tpi sarà uno strumento a disposizione della Bce e garantirà che l’orientamento di politica monetaria sia trasmesso senza intoppi in tutti i paesi dell’area dell’euro e potrà essere attivato per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate.

GLI ACQUISTI. L’Eurosistema sarà in grado di effettuare acquisti sul mercato secondario di titoli emessi in giurisdizioni che subiscono un deterioramento delle condizioni di finanziamento non giustificato dai fondamentali specifici del paese, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione nella misura necessaria. L’entità degli acquisti di TPI dipenderebbe dalla gravità dei rischi che incombono sulla trasmissione della politica monetaria. Gli acquisti non sono vincolati ex ante.

PARAMETRI. Gli acquisti di TPI si focalizzeranno su titoli del settore pubblico (titoli di debito negoziabili emessi da governi centrali e regionali nonché da agenzie, come definiti dalla BCE) con una scadenza residua compresa tra uno e dieci anni. Se del caso, potrebbero essere presi in considerazione gli acquisti di titoli del settore privato.

AMMISSIBILITA’. “Tutti i membri dell’Ue possono essere esposti al rischio e quindi essere considerati per il Tpi”, assicura Lagarde. Il consiglio direttivo valuterà, per l’ammissione, una serie di criteri stringenti che contribuiranno al processo decisionale e saranno adattati dinamicamente ai rischi e alle condizioni da affrontare. In particolare, verrà valutato: il rispetto dei criteri di bilancio Ue, cioè non essere soggetti a procedura per disavanzo eccessivo o non aver risposto a una raccomandazione del Consiglio Ue; l’assenza di gravi squilibri macroeconomici, cioè non essere soggetti a procedura per squilibri eccessivi o non essere valutati come inadempienti rispetto all’azione correttiva raccomandata dal Consiglio Ue; la sostenibilità di bilancio che terrà conto delle analisi di sostenibilità del debito della Commissione Europea, del mes, del Fmie di altre istituzioni, unitamente all’analisi interna della BCE; le politiche macroeconomiche sane e sostenibili con rispetto degli impegni presentati nel Pnrr e con le raccomandazioni specifiche della della Commissione europea in ambito fiscale nell’ambito del semestre.

L’ATTIVAZIONE. La decisione del Consiglio di attivare il TPI si baserà su una valutazione globale degli indicatori di mercato e di trasmissione della politica monetaria, una valutazione dei criteri di ammissibilità e un giudizio sulla proporzionalità tra l’attivazione degli acquisti Tpi e il raggiungimento dell’obiettivo primario della Bce. Gli acquisti verrebbero interrotti con un miglioramento duraturo della trasmissione o sulla base della valutazione che le tensioni persistenti sono dovute ai fondamentali del paese e non dunque a interferenze esterne. Al fine di evitare potenziali interferenze con l’appropriato orientamento di politica monetaria, in caso di attivazione del Tpi, il Consiglio direttivo affronterà le implicazioni degli acquisti sull’entità del portafoglio aggregato di titoli di debito della politica monetaria dell’Eurosistema e sull’importo della liquidità in eccesso. Gli acquisti nell’ambito del TPI sarebbero effettuati in modo tale da non avere un impatto persistente sul bilancio generale dell’Eurosistema e quindi sull’orientamento della politica monetaria.

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