Inflazione record: vola all’8%. Da energia a cibo, la corsa dei prezzi

Inflazione record: vola all’8%. Da energia a cibo, la corsa dei prezzi
Foto Claudio Furlan – LaPresse 25 Marzo 2020 Bergamo (Italia) News Lunghe file al supermercato Esselunga di Via Adriano, dove da oggi è cominciata la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso Photo Claudio Furlan/Lapresse 25 March 2020 Bergamo (Italy) Long lines at the Esselunga supermarket in Via Adriano, where the detection of body temperature at the entrance has started from today

Le stime preliminari dell’Istat. Impennata dei viaggi aerei: +90,4%

Energia, cibo, servizi, trasporti (biglietti aerei su tutto) e hotel continuano a essere sempre più cari. La corsa dei prezzi verso l’alto non è mai stata a questo livello da 36 anni a questa parte, con l’inflazione che – stima l’Istat – vola all’8% su base annuale, accelerando dell’1,2% a giugno rispetto al mese precedente. Una nuova spinta che ci porta a un +8% e che – spiega l’Istituto di statistica nella nota di aggiornamento dei prezzi al consumo. Mai così dal gennaio del 1986, quando raggiunse un poco consolatorio +8,2%: erano i tempi in cui Berlusconi comprava il Milan, l’Italia si connetteva a internet per la prima volta, a Palermo iniziava il maxiprocesso contro la mafia, usciva il primo numero di Dylan Dog e Maradona segnava il gol ‘un poco con la cabeza de Maradona y otro poco con la mano de Dios’ vincendo il mondiale con l’Argentina.

Una vita fa, eppure a giugno 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo – al lordo dei tabacchi – registra un aumento dell’1,2% su base mensile che ci riporta indietro. La spinta ai prezzi, “in un quadro di diffuse tensioni inflazionistiche”, si deve soprattutto all’inarrestabile ascesa dei costi dell’energia e del ‘carrello della spesa’. Quindi da un lato ci sono i prezzi dei beni energetici – che passano da +42,6% di maggio a +48,7% di giugno – e in particolare degli energetici non regolamentati (da +32,9% a +39,9%; i beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +64,3%); dall’altro lato abbiamo i beni alimentari, sia lavorati (da +6,6% a +8,2%) sia non lavorati (da +7,9% a +9,6%).

A questo si affiancano i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,4% a +5%). Spicca la crescita dei servizi relativi ai trasporti passati da +6% a +7,2% (con un +2% rispetto a maggio), e l’impennata dei prezzi per i viaggi aerei che da +74,3% vanno a +90,4% (+23,8% congiunturale). In evidenza anche l’aumento degli alloggi, quindi degli hotel, che arrivano a oltre il 18%.

“Le tensioni inflazionistiche continuano a propagarsi dai beni energetici agli altri comparti merceologici, nell’ambito sia dei beni sia dei servizi – osserva l’Istat – pertanto, i prezzi al consumo al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo, +3,8%) e al netto dei soli beni energetici (+4,2%) registrano aumenti che non si vedevano rispettivamente da agosto 1996 e da giugno 1996”. Allo stesso tempo, “l’accelerazione dei prezzi degli alimentari, lavorati e non, spingono ancora più in alto la crescita di quelli del cosiddetto carrello della spesa”, a +8,3% che non è “mai così alta da gennaio 1986”, quando arrivò a +8,6%.

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