Per Ungaro i Pnrr "offrono eccellenti opportunità di collaborazione industriale nei settori più avanzati"
Il Governo lituano mantiene un costante e intenso dialogo con la Commissione europea, “dalla quale dovrà ricevere 2,2 miliardi dalla Rff per il recupero post-Covid, che si aggiungono ai 10,4mld di euro dei fondi strutturali entro il 2026”. In linea generale l’impegno a realizzare il “Green deal”, la digitalizzazione e l’aumento della quota di energie rinnovabili sul totale dell’offerta energetica è in atto da parte dei diversi Ministeri, con la attiva collaborazione del mondo imprenditoriale privato, coinvolto fin dalla definizione del piano nazionale approvato a Bruxelles per la realizzazione degli obiettivi comuni. Lo spiega in un’intervista a Tribuna economica l’ambasciatore d’Italia in Lituania, Diego Ungaro. “Invest Lithuania svolge un eccellente lavoro nell’accompagnare le scelte e le decisioni degli operatori stranieri, inclusi quelli italiani – assicura Da segnalare da ultimo la Hwg di Verona che ha aperto un Soc per la sicurezza informatica nella regione e la Jump Air, anch’essa di due aziende di Verona, che ha ottenuto certificazioni e licenze per il trasporto aereo con base nel paese. E lo stesso avviene da parte di aziende per lo più dei paesi del Nord Europa. I maggiori investitori restano Svezia (3,6mld €), Estonia (2,8mld €) e Paesi Bassi (2,1 miliardi di EUR)”.
Per Ungaro i Pnrr “offrono eccellenti opportunità di collaborazione industriale nei settori più avanzati, che si aggiungono a una tradizionale ‘domanda di Italia’ che sta superando le difficoltà causate dalla pandemia di Covid -evidenzia – Secondo il Dipartimento di Statistica lituano, nella prima metà del 2021 le esportazioni di beni a prezzi correnti sono cresciute del 18,8% grazie a un aumento molto rapido nel secondo trimestre: in aprile 2021 è stato registrato un aumento record del 39,3% e alti tassi di crescita si sono avuti anche a maggio – giugno, trainati dall’effetto base e da una crescente domanda estera, che ha dato impulso alle esportazioni di quasi tutti i beni, inclusi quelli dell’industria chimica (reagenti medici). Anche le importazioni di beni sono cresciute nello stesso periodo, e in misura maggiore delle esportazioni (24,4%); in aprile e maggio la crescita è stata particolarmente rapida: 50,2 e 55,9%, principalmente trainata da veicoli, macchinari e prodotti minerari, che hanno raggiunto rispettivamente il 44,8, il 20,6 e il 47%. Per quanto riguarda l’Italia anche nel 2021 si è mantenuta al 6º posto come partner commerciale per le importazioni (€ 1. 337mln euro, + 8,6% rispetto allo stesso periodo gennaio-ottobre del 2020), mentre si colloca al 15° posto come destinazione delle esportazioni lituane (€ 633,9mln Euro, pari a +27,7% rispetto allo stesso periodo del 2020). Ammonta a quasi un miliardo e mezzo di Euro (€ 1.483mln) il valore dell’interscambio commerciale tra Italia e Lituania registrato dall’ Istat da gennaio a ottobre 2021: circa un miliardo (€ 928mln) di export e oltre mezzo miliardo (€ 555mln) di importazioni dalla Lituania, con un surplus per l’Italia di € 373mln. Nello stesso periodo del 2020 il valore dell’interscambio era stato di € 1.267mln (€ 810mln di export e € 457mln di import, con un surplus per l’Italia di circa € 354mln)”. Si segnala, spiega, un considerevole aumento delle esportazioni dei mezzi di trasporto, prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento, dell’estrazione di coke e prodotti petroliferi raffinati. In crescita anche l’esportazione dei metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti e dei prodotti alimentari, bevande e tabacco. In diminuzione invece i prodotti delle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento e i prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere. Secondo il portale di statistica lituano, nel corso dell’anno (ottobre 2021, rispetto a ottobre 2020), le esportazioni del paese sono aumentate del 16,4% e le importazioni del 30,1%. L’aumento delle esportazioni è stato influenzato da un aumento delle esportazioni di prodotti petroliferi (2,3 volte), fertilizzanti (2,9 volte), plastica e prodotti in plastica (38,3%). L’aumento delle importazioni è dovuto a un aumento delle importazioni di petrolio greggio (99,7%), ferro e acciaio (76,2%), macchine e apparecchiature elettriche e loro parti (25,5%). Le esportazioni di beni non minerali sono aumentate del 9% e le importazioni del 19%. Le esportazioni di merci di origine lituana sono aumentate del 18,5%.
Le opportunità offerte dalla Lituania alla collaborazione sia commerciale che industriale e tecnologica con l’Italia “sono decisamente in crescita e i risultati ottenuti cui ho fatto cenno certamente lo dimostrano – assicura l’ambasciatore – La ‘domanda di Italia’ che si registra in Lituania è davvero a tutto campo, e spazia da turismo sia incoming che outgoing e enogastronomia a moda e design, fino a veicoli, veicoli industriali e macchinari, senza omettere le più diverse espressioni della cultura, profondamente permeata da una presenza italiana che cresce ogni anno di più”.
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