Gli operatori del settore delusi dopo la stretta del governo sui viaggi
(LaPresse) – L’ordinanza del ministero della Salute e le nuove restrizioni ai viaggi e al turismo rischiano di mettere in ginocchio uno dei settori che più ha pagato a causa della pandemia Covid. Il grido di allarme degli operatori del settore è unanime: la richiesta di tamponi (molecolare entro 48 ore, rapido entro le 24 ore) per i vaccinati anche in arrivo dai paesi Ue e la quarantena di 5 giorni – dopo tampone negativo – per chi non ha il super green pass rischia solo di affossare il comparto. A colpire è stato non solo il contenuto dell’ordinanza ma anche la tempistica, con l’entrata in vigore delle norme in meno di due giorni.
Federalberghi: “Allibiti da metodo e tempi ordinanza”
“Siamo rimasti allibiti. Ancora più grave è il metodo perché non si può fare un’ordinanza che abbia valenza dopo due giorni: il turismo e gli alberghi vivono di prenotazioni che vengono fatte con settimane in anticipo”, spiega a LaPresse Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. “Ora – prosegue – ci troviamo di fronte a un danno in termini di cancellazioni: di tutto avevamo bisogno ma non di questo. È un po’ presto per avere una stima dei danni ma di certo c’è stata un’inchiodata delle prenotazioni”.
Fiavet: “Basiti, danno di qualche milione di euro”
“Stiamo parlando di nuovo di un danno di qualche milione di euro per un settore che stava per ripartire e che ora è di nuovo in ginocchio”, spiega ancora a LaPresse Ivana Jelinic, presidente della Federazione Italiana delle Associazioni Imprese e Turismo (Fiavet). “Gli ultimi provvedimenti lasciano basiti – prosegue Jelenic -. Stiamo già ricevendo diverse segnalazioni anche dai paesi partner europei che ci dicono come questa cosa scoraggi le persone a venire in Italia. Si tratta di una ulteriore mazzata per il turismo organizzato così come per le città d’arte e tutte quelle realtà che vivono di turismo”.
Tra le novità, l’ordinanza ha portato allo spostamento della Giordania dall’elenco D – che comprende i Paesi extra Ue aperti ai viaggi per turismo (con tampone e green passo o con quarantena) all’elenco E, quelli cioè esclusi dal transito turistico da cui si può rientrare solo per lavoro, salute, studio, urgenze e rientro al proprio domicilio. A questo, si aggiunge che per chi torna dai Paesi dell’elenco E, è previsto anche l’obbligo di quarantena di 10 giorni.
“Solo per la Giordania sono previste 15mila partenze tra oggi e il 4 gennaio“, spiega a LaPresse Fulvio Avataneo, presidente Aiav, l’associazione che riunisce gli agenti di viaggio. Un boom che, ricorda Avataneo, è dovuto al fatto che la Giordania è “una delle pochissime se non l’unica meta aperta e vendibile, almeno lo era fino a ieri. Ora, stanno annullando praticamente tutti, uno dietro l’altro”. Al danno si aggiunge la beffa perché compagnie di volo e hotel in loco non hanno intenzione di ridare indietro ad agenzie di viaggio e tour operator i soldi già incassati “perché i voli sono regolari e il turismo verso la Giordania non è stato bloccato. Per la categoria – avvisa Avataneo – sarà un altro bagno di sangue”.
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