L'azienda presenta ai rappresentati dei lavoratori in vista del decollo del 15 ottobre. Previste nuove riunioni
Il percorso verso il decollo di Ita segna una nuova tappa, il primo incontro dei vertici di Ita coi sindacati. All’incontro tra il vertice di Ita e i sindacati, secondo quanto ha appreso LaPresse al termine della riunione, sono state presentate informazioni sui piani economici, sociali e sulle iniziative del personale, e sui numeri di assunzione e di condizioni di lavoro. Secondo quanto appreso, è stato un incontro costruttivo. Sono già stati identificati i prossimi appuntamenti. La società esprime apprezzamento per la consapevolezza mostrata dalle parti sociali per l’unicità della fase di startup di Ita.
Un’operazione quella per l’avvio di Ita che vede impegnato l’esecutivo. Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, interpellato dalla stampa al Meeting di Rimini, proprio nella giornata dell’incontro fra azienda e sigle sindacali, ha ricordato che “Ita nasce con la volontà da parte del governo di farla volare con le proprie ali, nasce quindi con una conformazione economicamente sostenibile; dopo di che nessuno ha la sfera di cristallo”.
“Le regole con cui lo Stato in modo eccezionale può fare impresa sono regolate e sono stabilite dalla Commissione europea”, ha sottolineato il titolare del Mise, ricordando la situazione che vive attualmente tutto il trasporto aereo e non solo Ita, si colloca in una fase post pandemica in cui “nessuno puo’ dire che avrà successo” e ” chi dice il contrario dice delle cose fuori di senso”.
Il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, sempre dal Meeting, ha spiegato che “ripartirà la vendita dei biglietti di Ita il 26, una serie di problematiche tecniche complesse, come quelle sindacali, sono in fase di soluzione, io sono convinto come ho detto nei mesi scorsi che Ita possa essere un soggetto forte, robusto, in grado non solo di coprire un importante segmento della domanda ma anche di fare accordi commerciali con altri soggetti”. “Il settore dei trasporti aerei – ha sottolineato Giovannini – è in grande movimento, in livelli assolutamente inferiori ai flussi ante covid, credo che una società relativamente di media dimensione ma sana, capace di innovare i servizi per esempio integrando quelli aerei e ferroviari possa assolutamente competere”.
A chiamare in causa il governo sono stati i sindacati dopo avere incontrato i vertici di Ita. A illustrare la richiesta è Fabrizio Cuscito, segretario nazionale della Filt Cgil: “Il presidente ci ha annunciato che non ci deve essere nessun legame con Alitalia in amministrazione straordinaria, noi abbiamo rigettato questa proposta, dicendo che noi ci occupiamo dei 10.500 lavoratori, e non solamente dei 2.800 che Ita vorrebbe assumere. – ha detto il sindacalista – Siamo qui, chiederemo delle risposte, saremo ai tavoli, abbiamo chiesto un allargamento del confronto a livello governativo”.
Il sindacato Usb trasporti invece ha parlato di “trattativa in salita”, con un focus sulla questione del destino dei dipendenti della ex compagnia di bandiera italiana e chiedendo che “sia garantito il personale che esce da Alitalia”. E sullo sfondo c’è proprio la questione dei lavoratori di Alitalia. Dopo l’incontro le organizzazioni sindacali hanno confermato lo sciopero di Alitalia e del trasporto aereo del 24 settembre.
Di “un incontro con luci e ombre” ha parlato il segretario Uiltrasporti Claudio Tarlazzi. “All’illustrazione del presidente e alla disponibilità a scrivere insieme le regole per far funzionare la nuova compagnia Ita – ha detto – devono essere conseguenti delle azioni e le distanze che abbiamo registrato sono molto importanti sul profilo industriale e occupazionale”. E ha aggiunto: “Anche sulla parte contrattuale, i diritti dei lavoratori e le questioni retributive ci sono molto distanze visto che Ita è uscita da Assaereo esprimendo la volontà di negoziare al proprio interno il contratto di lavoro dei dipendenti”.
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