La Commissione: "Accorciate le procedure degli esborsi"
Sono in arrivo. A quanto pare è questa la settimana decisiva in cui verranno erogati i primi soldi del recovery plan italiano. In un primo momento a Bruxelles si era parlato di esborsi in tempi record, già a fine luglio. I primi soldi sono arrivati il 3 agosto, per Portogallo (2,2 miliardi), Belgio (770 milioni), Lussemburgo (12,1 milioni). Si è aggiunta la Grecia, cui la Commissione europea ha erogato 4 miliardi di euro.
Mancano ancora all’appello, dunque, 14 Stati, dei sedici che hanno visto approvare i loro piani in modo definitivo: 12 in occasione dell’Ecofin del 13 luglio (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna) e 4 nella riunione straordinaria del 26 luglio (Croazia, Cipro, Lituania e Slovenia).
L’ordine di erogazione dipende dalle norme nazionali di ogni Paese, ha spiegato la Commissione Ue, che non si sbottona sui tempi ma che ha annunciato di aver accorciato le procedure per velocizzare gli esborsi. Dall’entrata in vigore dei vari accordi, da regolamento l’esecutivo Ue ha 60 giorni di tempo per effettuare i pagamenti, tuttavia, si sta facendo in modo che si tratti di pochi giorni. Per l’Italia gli accordi da firmare sono due, quello per i contributi a fondo perduto (grants) e quello sui prestiti (loans), che non tutti i paesi hanno richiesto.
Al nostro paese, a cui il Next Generation Eu ha previsto la quota più consistente in Europa, arriverà anche il prefinanziamento più alto, corrispondente al 13% della dotazione assegnata a ciascun paese. Si tratta di 24,9 miliardi di euro, di cui 16 in prestiti e 9 miliardi di sussidi a fondo perduto, una cifra che da sola supera quella di diverse manovre pre-pandemia (quella del 2017 valeva 27 miliardi, ad esempio).
Il pagamento da parte della Commissione europea, dunque, “dovrebbe essere a breve” anche se non si sa ancora “di preciso quando”. E’ quanto precisano fonti del Ministero dell’economia e delle finanze. “È in arrivo l’anticipo di 24,9 miliardi per il decollo del Recovery plan italiano, un risultato storico che è stato raggiunto grazie all’impegno del nostro Paese e al gruppo S&D. Ora serve spirito di unità nazionale per investimenti e riforme, solo così l’Italia riparte”, aveva scritto in mattinata su Twitter la presidente della Commissione affari economici del Parlamento europeo, Irene Tinagli (Pd).
Per poter effettuare gli esborsi dei prefinanziamenti la Commissione sta raccogliendo sul mercato i soldi necessari. Entro la fine dell’anno, la Commissione intende raccogliere fino a un totale di 80 miliardi di euro di finanziamenti a lungo termine, che saranno integrati da strumenti di debito a breve termine dell’Ue. Finora le prime tre emissioni di bond Ue sono state un successo oltre le aspettative. Ad oggi dall’emissione di obbligazioni nell’ambito del Next Generation Eu sono stati raccolti 45 miliardi.
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