Finisce l'era di Alitalia. Nuovo contratto di lavoro per i dipendenti. Protesta dei sindacati: "Piano inaccettabile"
Finisce il capitolo Alitalia e inizia l’era di Italia Trasporto Aereo (Ita). Il cda ha approvato il nuovo piano 2021-2025 che vede il nuovo vettore operativo dal 15 ottobre. La newco volerà con una flotta iniziale di 52 aerei, che a fine piano dovrebbe salire fino a 105. Il progetto include la ‘discontinuità’ richiesta dalla Commissione europea nel corso delle interazioni dei mesi scorsi con il governo italiano.
Ita potrà acquisire tramite una negoziazione diretta con Alitalia in AS gli asset per gestire il settore volo, il cosiddeto ramo ‘aviation’. Il brand Alitalia sarà ceduto con una gara pubblica, bandita e gestita da Alitalia, alla quale parteciperà la stessa Ita ritenendo il brand elemento “imprescindibile” per il nuovo piano. Anche le attività ‘Ground Handling’ e ‘manutenzione’ saranno cedute con una gara pubblica. Ita opererà inizialmente con una flotta di 52 aerei, ma già nel 2022 la flotta crescerà fino a 78 aerei e dal 2022 è previsto l’inizio dell’inserimento di aerei di nuova generazione. A fine 2025 gli aerei saliranno a 105. Ita prevede nell’arco di piano di confluire su un solo partner strategico per gli aerei e sono in corso discussioni con i principali partner.
I dipendenti di Ita saranno assunti con un nuovo contratto di lavoro. Ita avvierà le proprie operazioni nel 2021 con un numero di dipendenti, assunti per gestire l’attività ‘Aviation’, pari a 2.750-2.950, che salirà a fine piano (quindi tra quattro anni) a 5.550-5.700 persone. Qualora Ita si aggiudicasse le gare bandite da Alitalia in AS relative alle attività di ‘Ground Handling’ e ‘Manutenzione’, è previsto a conclusione del piano l’impiego di fino a 2.650-2.700 risorse per la parte ‘Ground Handling’ e di 1.100-1.250 risorse nell’area che attiene alla manutenzione.
La compagnia servirà inizialmente 45 destinazioni con 61 rotte che saliranno a 74 destinazioni e 89 rotte nel 2025. Sulla rete di lungo raggio Ita opererà collegamenti su New York, Tokyo, Boston e Miami, ma già in estate il vettore prevede di avviare nuovi voli su San Paolo, Buenos Aires, Washington e Los Angeles. Da Fiumicino e da Linate saranno attivi collegamenti con le principali destinazioni europee.
L’assemblea dei soci di luglio potrà deliberare sull’iniziale aumento di capitale di 700 milioni di euro, grazie al quale Ita avrà a disposizione la dotazione finanziaria indispensabile per l’acquisizione degli asset e per il completamento del processo di rilascio delle certificazioni necessarie per la commercializzazione dei biglietti – prevista a partire dal 15 agosto -, oltre che per l’avvio dei voli. Il piano industriale è stato approvato prevedendo un fatturato che nel 2025 raggiungerà 3.329 milioni di euro, con un risultato economico (Ebit) di 209 milioni di euro e un pareggio operativo da realizzarsi entro il terzo trimestre del 2023.
Il piano di Ita ha ottenuto il via libera di Bruxelles dopo lunghi negoziati. Il 15 luglio, infatti, la Commissione europea aveva inviato alle istituzioni italiane una lettera nella quale ha valutato positivamente il piano di Ita, come modificato a seguito delle interlocuzioni avvenute, la cui sostenibilità è stata confermata anche da pareri di congruità (MEOP Market Economy Operator Principle, criterio che valuta se l’azionista pubblico si comporta come un investitore privato) rilasciati dagli advisor indipendenti Mediobanca e Kearney.
La Commissione europea “rimane in stretto contatto con le autorità italiane per garantire che il lancio di Ita come nuovo e vitale attore di mercato sia in linea con le norme dell’Ue sugli aiuti di Stato”, spiega Bruxelles, sottolineando che “parallelamente sono in corso le indagini della Commissione sul rispetto delle norme Ue in materia di aiuti di Stato per gli aiuti di Stato concessi ad Alitalia nella fascia di 1,3 miliardi di euro”.
Il presidente di Ita Alfredo Altavilla ha ringraziato governo e consiglieri di Ita per il lavoro che “garantirà un efficace sostegno al management per il conseguimento dell’obiettivo posto dall’azionista: fare di Ita una compagnia aerea efficiente, che soddisfi le esigenze di connettività dell’Italia con il mondo e che sia il vettore più ‘green’ d’Europa”. L’ad e Dg di Ita, Fabio Lazzerini, si è detto “particolarmente” soddisfatto per il via libera, oltre che dal Parlamento, anche di Bruxelles “dopo mesi intensi di difficile, ma costruttiva interazione. Ora si apre una nuova fase nella quale ci impegneremo a completare rapidamente gli adempimenti essenziali per ottenere le licenze di volo e tutti gli altri aspetti fondamentali per assicurare l’avvio delle attività operative della compagnia nei tempi previsti”.
Decisamente negativa, invece, la reazione dei sindacati. “Piano inaccettabile”, hanno tagliato corto Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo sia sul fronte industriale che occupazionale. “La nuova compagnia – sottolineano – partirebbe con una miniflotta con solamente 52 aerei senza prospettive di sviluppo sul lungo raggio. E’ inaccettabile poi che su 10.500 lavoratori vengano assunti solamente 27.50-2.950 il primo anno. Anche il brand messo a bando di gara prefigurerebbe evidenti danni commerciali. Sostanzialmente è un piano debole anche in prospettiva ricavi fino al 2025. Sono errori gravissimi che rendono inaccettabile questa impostazione ma soprattutto rendono la nuova compagnia di bandiera un progetto molto debole”.
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