Gli sherpa di Bruxelles aspettano atti concreti per non fare scattare la sanzione. L'ultimatum scadrebbe il 29 luglio ma indicazioni arriveranno già dall''Eurogruppo. Moscovici: "Dialogo aperto con Roma ma serve percorso credibile"

Gli sherpa del Comitato economico e finanziario dell'Unione aspettano "misure" da parte dell'Italia, non solo dati per evitare la procedura di infrazione. E' quanto si apprende a Bruxelles da alti funzionari europei. Le stesse fonti fanno trapelare che il "dibattito tra gli sherpa è stato aperto e costruttivo" e che la data ultima per l'Italia è rappresentata dal 29 luglio, quando cioé scadono i quattro mesi previsti dalle regole europee per aprire la procedura di infrazione dalla presentazione dei dati Eurostat sul debito italiano, notificati ad aprile. In precedenza altre fonti istituzionali avevano però precisato che "si tratta di una data indicativa" e che tutto dipenderà dal dibattito politico all'interno dell'Eurogruppo di domani. Sulla base del rapporto della Commissione presentato lo scorso 5 giugno, gli esperti hanno concluso che in Italia "il criterio del debito non è stato rispettato" e che la procedura di infrazione "è giustificata". Ma, si legge nel documento adottato, "ulteriori elementi che l'Italia dovesse presentare potranno essere considerati dalla Commissione europea e dal comitato".

Martedì il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha avvertito: "Penso che l'Italia rischi di restare nella procedura di infrazione per anni", sottolineando come Roma "si stia muovendo in una direzione instabile". Sul caso è intervenuto anche  il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici che ha lanciato segnali distensivi mettendo però dei paletti: "Incontrerò nei prossimi giorni il ministro Tria, come ho sempre detto la nostra porta resta aperta per discutere con l'Italia, ma dobbiamo vedere un percorso credibile di rientro del debito", ha detto mercoledì in una conferenza stampa a Bruxelles, sottolineando tuttavia che "non c'è tempo da perdere" e servono tempi rapidi. Infine le parole chiare sulla procedura di infrazione: "ora la palla è nel campo dell'Italia, noi applicheremo le regole e su questo nessuno deve avere dubbi", ha affermato Moscovici.

 

 

 

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