Tremano i mercati dopo i tweet infuocati del presidente degli Stati Uniti. Apertura in forte calo anche per gli indici europei
Mercati azionari scioccati dalla brutta piega che hanno preso improvvisamente i rapporti tra la Cina di Xi Jinping e gli Stati Uniti di Donald Trump. Nel fine settimana, Trump ha scritto tweet infuocati minacciando di alzare il prossimo venerdì i dazi doganali su 200 miliardi di beni cinesi dal 10% al 25%, aggiungendo che "a breve" altri beni che la Cina esporta saranno tassati anch'essi al 25%.
I futures sull'indice S&P 500 cedono il 2%, quelli sul Dow Jones sono crollati fino a -450 punti. Vendite anche sul petrolio, con i prezzi del contratto Wti che scivolano nelle contrattazioni asiatiche di oltre il 2% a 60,49 dollari e quelli del Brent in ribasso anch'essi di oltre il 2% a 69,37 dollari al barile. Sull'azionario asiatico, la Borsa cinese è tramortita: l'indice composito della Borsa di Shanghai ha perso il 5,58% a 2.906,46 punti e quello di Shenzhen è sceso del 7,38% a 1,515,80 punti. Hong Kong ha chiuso in ribasso di quasi il 3%, con l'indice Hang Seng crollato del 2,90% percento, di 871,73 punti, a 29.209,82 punti. Chiuse le borse di Tokyo e Seoul.
Partenza in deciso ribasso anche per le principali Borse europee. In avvio a Francoforte il Dax cede l'1,93%, a Parigi il Cac40 perde l'1,92% mentre Londra oggi è chiusa per festività. In apertura forte calo per Milano, con l'indice Ftse Mib che perde l'1,89% a 21.351 punti
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