Vicini ai massimi del 2018. Sessantamila posti di lavoro in più. Calano i dipendenti a termine (-1%) e aumentano quelli a tempo indeterminato (+0,4%). L'indice dei prezzi cresce dello 0,2% (mensile) e dell'1,1% (annuo). Cresce (+0,4%)  il Pil dell'Eurozona

A marzo l'occupazione si presenta in ripresa dopo la sostanziale stabilità del mese precedente: tale aumento riporta il numero di occupati vicino ai livelli massimi registrati a metà del 2018. La stima degli occupati, rileva l'Istat, è infatti in crescita dello 0,3% rispetto a febbraio, dato pari a un incremento di 60mila unità. Il tasso di occupazione sale così di 0,2 punti percentuali al 58,9%.

Anche nel periodo da gennaio a marzo 2019 l'occupazione registra una crescita rispetto ai tre mesi precedenti, sia nel complesso (+0,2%, pari a +46 mila) sia per genere. Nello stesso periodo diminuiscono i dipendenti a termine (-1,0%, -31 mila), mentre aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,4%, +64 mila) sia gli indipendenti (+0,3%, +14 mila).

A marzo, dunque, l'occupazione si presenta in ripresa dopo la sostanziale stabilità del mese precedente. Il tasso di occupazione sale così di 0,2 punti percentuali al 58,9%. Anche nel periodo da gennaio a marzo 2019 l'occupazione registra una crescita rispetto ai tre mesi precedenti, sia nel complesso (+0,2%, pari a +46 mila) sia per genere. Nello stesso periodo diminuiscono i dipendenti a termine (-1,0%, -31 mila), mentre aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,4%, +64 mila) sia gli indipendenti (+0,3%, +14 mila).

L'aumento dell'occupazione su base mensile è determinato da entrambe le componenti di genere e si concentra tra i minori di 34 anni (+69 mila); sono sostanzialmente stabili i 35-49enni mentre calano gli ultracinquantenni (-14 mila). Si registra una crescita dei dipendenti permanenti (+44 mila) e degli indipendenti (+14 mila), mentre risultano sostanzialmente stabili i dipendenti a termine.

Le persone in cerca di occupazione calano del 3,5% (-96 mila). La diminuzione riguarda entrambi i generi e tutte le classi d'età. Il tasso di disoccupazione passa dal 10,5% al 10,2% con un calo di 0,4 punti percentuali1. La stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a marzo è sostanzialmente stabile come sintesi di una diminuzione tra i minori di 34 anni e un aumento tra gli over 35.

Il tasso di inattività è invariato al 34,3% per il terzo mese consecutivo. Su base annua, segnala ancora l'istituto di statistica, l'occupazione cresce a marzo dello 0,5%, pari a +114 mila unità. L'espansione interessa entrambe le componenti di genere, i 15-24enni (+63 mila) e gli ultracinquantenni (+210 mila).

Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età. In un anno crescono soprattutto i dipendenti a termine (+65 mila) e si registrano segnali positivi anche per gli indipendenti (+51 mila), risultano sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti. Nei dodici mesi, la crescita degli occupati si accompagna al calo dei disoccupati (-7,3%, pari a -208 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, -35 mila). Nei dodici mesi, la crescita degli occupati si accompagna al calo dei disoccupati (-7,3%, pari a -208 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, -35 mila).

Inflazione – Ad aprile l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dell'1,1% su base annua (era +1,0% del mese precedente). Lo rileva l'Istat nella sua stima preliminare, precisando che lieve accelerazione è principalmente dovuta alla dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +0,5% di marzo a +2,8%) e, in misura minore, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +0,9% a +1,4%) e dei Beni energetici non regolamentati (da +3,3% a +3,7%). Effetti di contenimento dell'inflazione sono invece determinati dai rallentamenti dei prezzi dei Beni alimentari in entrambe le componenti (Beni alimentari non lavorati da +1,9% a +1,0%, Beni alimentari lavorati da +0,7% a una variazione nulla). L'inflazione "di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera lievemente da +0,4% a +0,6%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +0,6%.

Pil Eurozona – Nel primo trimestre il Pil cresce dello 0,4% nell'eurozona e dello 0,5% nell'Unione europea rispetto ai tre mesi precedenti. Lo rileva Eurostat nella sua stima preliminare flash. Una crescita migliore delle attese che puntavano su un + 0,3%. Nel quarto trimestre 2018, la crescita era stata dello 0,2% nell'area euro e dello 0,2% nella Ue. Su base annua, nei primi tre mesi dell'anno il Pil avanza dell'1,2% nell'eurozona e dell'1,5% nella Ue a 28, come nel trimestre precedente.

Disoccupazione eurozona – Il tasso di disoccupazione dell'eurozona è calato a marzo al 7,7% dal 7,8% di febbraio e dell'8,5% dell'anno prima. Si tratta del minimo registrato nell'area da settembre 2008. In discesa anche il dato Ue, che si porta sul 6,4% dal 6,5% del mese precedente e dal 7% del marzo 2018, sui minimi in questo caso dall'inizio della serie storica nel gennaio 2000. Lo rileva Eurostat, che stima il totale dei disoccupati Ue a marzo in 15,9 milioni , di cui 12,6 nell'eurozona. Su scala europea, l'Italia si posiziona al terzo posto con un 10,2% dopo Grecia (18,5%) e Spagna (14%). All'estremo opposto, i tassi più bassi sono quelli di Repubblica Ceca (1,9%), Germania (3,2%) e Paesi Bassi (3,3%).

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