Sono di Fs, EasyJet e Delta. Intanto è stata trovata un'intesa nell'incontro fiume tra azienda e sindacati
Tre proposte sul tavolo, la road map tracciata da Fs e anche un accordo per la cassa integrazione straordinaria. Forse per onorare la festa di Halloween, Alitalia si regala un 31 ottobre 'da paura', proprio nel giorno in cui scadeva la procedura di vendita. Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio aveva rassicurato dal Torinese ("nessuno si è sfilato") e in parte così è stato.
La lettera più attesa, quella di Ferrovie dello Stato, conferma l'offerta vincolante dopo la delibera del cda di martedì. Nell'offerta è previsto che venga adottato "un piano industriale nel corso di una 'confirmatory due diligence', condizione essenziale dell'operazione per individuare soggetti privati e istituzionali interessati". Ma c'è di più, perché Piazza della Croce Rossa "si riserva di costituire una newco con la compartecipazione di un primario vettore aereo.", Insomma, come da copione, la società guidata da Battisti punta in una fase subito successiva al coinvolgimento di altre aviolinee.
In gara per Alitalia rimane anche Easyjet, che dopo le 18 ha ribadito "la propria manifestazione di interesse per una Alitalia ristrutturata": Ma attenzione, perché "Tale manifestazione di interesse, in linea con i termini del processo di vendita avviato dal nuovo Governo, è coerente con l'attuale strategia di easyJet per l'Italia. In questa fase non vi è certezza che l'operazione sarà finalizzata". Serve insomma un taglio deciso al personale, aspetto che non troverebbe pieno sostegno nel governo.
In serata però commissari straordinari di Alitalia mettono nero su bianco di aver ricevuto due offerte vincolanti e una manifestazione di interesse non vincolante. Chi è quindi il terzo incomodo? Dopo le ultime uscite di Lufthansa e i silenzi dei cinesi è dell'americana Delta la terza offerta. E dagli statunitensi sarebbe arrivata una busta 'non vincolante', questo è un dettaglio non confermato al 100%.
Ma per Alitalia ora inizia il bello: entro il 15 dicembre va restituito il prestito ponte da 900 milioni e bisogna vagliare le buste. Il piano iniziale era la creazione di una Newco con una dotazione tra 1,5 e 2 miliardi, con il Mef azionista al 15% – tramite la conversione in capitale di una parte del prestito ponte di 900 milioni di euro – e la partecipazione di Ferrovie. Ma se su Cdp frenano le fondazioni,rimane lo scoglio della conversione in capitale di una parte del prestito ponte di 900 milioni di euro (che pesa in realtà 1 miliardo compresi gli interessi maturati); proprio la trasformazione in equity è al vaglio del MEF, perché l'operazione potrebbe finire nel mirino della Commissione Ue causa possibile violazione della normativa sugli aiuti di Stato.
Proprio il ministro Giovani Tria ha voluto chiarire la situazione: "Ferrovie agisce come un operatore di mercato indipendente e il cda valuta autonomamente la fattibilità e la sostenibilità economico finanziaria dell'operazione. Nell'ambito di tali prerogative il Cda può decidere di realizzare l'operazione, anche con partners industriali di settore, previa la verifica dell'assenza di pregiudizi economico finanziari e nel rispetto della normativa antitrust e sugli aiuti di Stato".
In attesa di un autunno caldissimo per Alitalia, arriva l'accordo sulla proroga della cassa integrazione straordinaria. L'intesa per la cassa integrazione straordinaria in scadenza riguarda 90 comandanti, 60 piloti fino al 31 dicembre 2018, 380 assistenti di volo e 830 per il personale di terra. In totale 1360 persone: Alitalia partiva da una richiesta di 1570.
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