Ma scendono i lavoratori a tempo indeterminato
Il tasso di disoccupazione nel primo trimestre del 2018, dopo la diminuzione dei tre mesi precedenti, aumenta di 0,1 punti portandosi all'11,1%. Lo rileva l'Istat, precisando tuttavia che la disoccupazione diminuisce in confronto a un anno prima. Il tasso di inattività, invece, scende al 34,4% (-0,1 punti) in tre mesi.
Nei dati di aprile 2018, precisa tuttavia l'istituto statistico, in termini mensili, la stabilità del tasso di disoccupazione si associa alla rilevante riduzione di quello di inattività. Nel confronto tendenziale, per il quarto trimestre consecutivo prosegue la diminuzione dei disoccupati (-135 mila in un anno, -4,3%) che interessa entrambi i generi e in circa nove casi su dieci riguarda i giovani 15-34enni. La riduzione degli inattivi di 15-64 anni (-87 mila, -0,6%) è dovuta esclusivamente alle donne ed è concentrata nel Mezzogiorno. Nei dati di flusso gli ingressi nell'occupazione aumentano soltanto verso il lavoro a termine; l'incremento coinvolge soprattutto gli individui con elevato livello di istruzione e i residenti nel Mezzogiorno.
Dal lato delle imprese si confermano i segnali di crescita congiunturale della domanda di lavoro, con un aumento delle posizioni lavorative dipendenti dello 0,8% sul trimestre precedente e del 3,3% su base annua, sintesi della crescita sia dell'industria sia dei servizi. L'aumento delle posizioni lavorative è tuttavia associato a una diminuzione delle ore lavorate per dipendente su base congiunturale (-0,5%), mentre queste rimangono invariate su base annua. Continua, inoltre, la flessione del ricorso alla cassa integrazione. Il tasso dei posti vacanti, pur rimanendo stabile rispetto al trimestre precedente, aumenta di 0,1 punti percentuali su base annua. Le retribuzioni mostrano una lieve crescita rispetto al trimestre precedente (+0,1%) ma rimangono stabili su base annua. Gli oneri sociali aumentano dello 0,5% su base congiunturale e dell'1,5% su base annua. Quale loro sintesi, il costo del lavoro cresce dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,4% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente.
OCCUPATI IN CRESCITA – Sono 147mila gli occupati in più nel trimestre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari a un incremento dello 0,6%, circoscritta tuttavia ai dipendenti a termine, che salgono di 385 mila, mentre calano quelli a tempo indeterminato e gli autonomi. Rispetto agli ultimi tre mesi del 2017, riferisce l'Istat, l'occupazione rimane sostanzialmente stabile.
Dal lato dell'offerta di lavoro, spiega l'istituto statistico, nel primo trimestre del 2018 l'occupazione rimane sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente, a seguito dell'ulteriore aumento dei dipendenti a termine (+69 mila, +2,4%) e del corrispondente calo sia dei lavoratori a tempo indeterminato (-23 mila, -0,2%) sia degli indipendenti (-37 mila, -0,7%). Anche il tasso di occupazione resta sostanzialmente invariato, portandosi al 58,2%. Nei dati mensili più recenti (aprile 2018), al netto della stagionalità, il numero di occupati continua a crescere rispetto a marzo 2018.
Per il quattordicesimo trimestre consecutivo aumentano gli occupati a tempo pieno mentre il tempo parziale diminuisce per la seconda volta, dopo una crescita ininterrotta dal 2010. Sulla base dei dati di flusso, a distanza di dodici mesi, si stima un aumento delle trasformazioni da tempo parziale a tempo pieno, soprattutto per quanti svolgevano un part time involontario. Nel primo trimestre 2018 prosegue la crescita dell'occupazione e del relativo tasso per i giovani di 15-34 anni, verificatasi a livello sia congiunturale sia tendenziale. L'aumento dell'occupazione, diffuso per genere e ripartizione, è più intenso per le donne e nel Mezzogiorno.
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