"Abbiamo una panchina lunga, la possibilità di dare l'opportunità di competere per il ruolo"
Il successore di Sergio Marchionne come a.d. di Fca non può essere una "superstar", ma è "una questione che deve essere discussa in consiglio" di amministrazione. Lo dice lo stesso Marchionne a chi lo interpella in merito, a margine del Workshop annuale di Venezia del Consiglio per le relazioni Italia-Stati Uniti. "Si che è un problema mio, c'ho messo una vita" in Fca, afferma Marchionne sul futuro del gruppo dopo di lui, "sono azionista".
"Non è una vita facile – spiega il manager con il maglioncino -. C'è gente che stiamo analizzando. La mia scelta è farlo internamente (il successore, ndr), perché siamo cresciuti in una certa maniera: questa è un'azienda che è fondamentalmente diversa da quattorddici anni fa, siamo molto più vicini al business model degli altri". Secondo Marchionne, dunque, non si può "mettere sopra questa roba una superstar, gente che non smazza. Noi i dettagli li conosciamo, li vediamo quotidianamente". A chi gli chiede sull'ipotesi di una redistribuzione delle sue deleghe a più manager, Marchionne risponde che "il mio ruolo non è facile, bisognerebbe alleggerirlo in qualche maniera".
A chi gli chiede se il presidente di Fca, John Elkann, gli abbia chiesto di rimanere oltre la primavera del 2019, Marchionne preferisce non rilasciare commenti. "Dovete chiedere a John", dice il top manager. "Abbiamo una panchina lunga, la possibilità di dare l'opportunità di competere per il ruolo", sottolinea ancora il numero uno di Fca.
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