Il presidente Bce ritiene tuttavia essenziale completare il progetto europeo in termini di integrazione
L'Unione europea "erroneamente" è "a volte considerata la causa della bassa crescita in alcune parti dell'eurozona. Eppure avviamo visto che per i Paesi che hanno attuato riforme strutturali e hanno gestito bene le politiche fiscali, la moneta unica non è stata un ostacolo al successo". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, parlando alla Fondazione Jean Monnet a Losanna, in Svizzera. "Infatti, coloro che hanno perseguito le politiche giuste hanno potuto trarre vantaggio dall'euro in modo più efficace", ha aggiunto.
Draghi ritiene tuttavia essenziale completare il progetto europeo in termini di integrazione. "In molti casi – ha spiegato – abbiamo lanciato 'case semi costruite', progetti comuni con un incompleto trasferimento di poteri. Questo nuoce alle aspettative sull'Ue solo perché mancano gli strumenti per soddisfarle". Il numero uno della Bce ha richiamato alla "necessità di responsabilità e trasparenza". "Ciò che viene sperimentata – ha detto ancora il presidente della Banca centrale – è tuttavia la nostra capacità di gestire l'integrazione in un modo che non solo fornisca legittimità alle decisioni, ma anche una società europea amata. E questo dovrebbe incoraggiarci ad ascoltare le domande che ci vengono in Europa e a essere ambiziosi nel rispondere".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata