Ftse Mib chiude a 16.804,88punti, con un rialzo dello 0,03%

Seduta a due facce per le piazze finanziarie europee, che alternano una mattinata sprint ad un pomeriggio più prudente. Con il boccone Trump ormai digerito i mercati del Vecchio Continente hanno aperto sugli scudi, dopo la buona prova di Wall Street e Tokyo. Ad appesantire i listini europei vi sono i timori che la spinta propulsiva di Trump possa propagarsi sul clima politico del Vecchio Continente, dove l'agenda futura è ricca di tornate elettorali a cominciare dal referendum italiano del prossimo 4 dicembre. Questa premessa spiega il comportamento dei titoli governativi sul mercato secondario dove il rendimento del decennale italiano è salito all'1,91%, i massimi da oltre un anno. Dinamica che ha spinto lo spread fra Btp e Bund tedesco a toccare livelli che non si vedevano dal luglio/agosto del 2015 a 163 punti base (superati i livelli della Brexit).

In questo quadro il Ftse Mib ha chiuso a 16.804,88punti, con un rialzo frazionale dello 0,03%. Parte del movimento odierno dell'indice italiano è da attribuire ai titoli bancari che hanno recuperato parte dei cali registrati ieri.

Miglior titolo del comparto creditizio è Bpm che porta a casa un guadagno del 5,77% a 0,36 euro. Ma i riflettori del mercato oggi erano tutti per UniCredit, +2,87% a 2,29 euro. Da Piazza Gae Aulenti sono arrivati conti trimestrali misti che da un lato hanno messo in luce un utile netto sotto le stime, ma dall'altro hanno fatto emergere indicazioni positive per quanto riguarda gli indicatori patrimoniali quali ad esempio il Cet1 passato a 10,82% al 30 settembre, al di sopra del 10,7% stimato dagli analisti.

Miglior titolo del listino principale è Fca che ha guadagnato il 7,82% a 6,75 euro. Azimut chiude con un rialzo del 5,53% a 16,59 euro, dopo che in mattinata ha sfornato i conti relativi al terzo trimestre. I numeri messi in luce dicono che la società di asset management ha rilevato nel terzo quarto del 2016 un utile netto di 54 milioni, in aumento del 94% rispetto all'analogo periodo del 2015.

Sul fronte ribassi si segnale la quarta seduta negativa per Italgas. La matricola di Piazza Affari ha perso un ulteriore 6,44% scivolando a 3,34 euro. Ma è stata una giornata nera per l'intero settore utility a livello globale, in scia ai timori di un rialzo dei tassi d'interesse negli Stati Uniti che potrebbero mettere sotto pressione i business regolati, tipicamente caratterizzati da alti livelli di indebitamento.
 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: