Sui mercati si respira grande nervosismo a pochi giorni dalle elezioni americane
Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso, zavorrata dall'ondata di vendite sui titoli del comparto bancario. Il listino milanese ha aumentato le perdite nel pomeriggio bruciando quasi tutti i guadagni accumulati nel mese di ottobre. Sui mercati si respira grande nervosismo a pochi giorni dalle elezioni americane, soprattutto dopo gli ultimi sondaggi che danno Trump in decisa risalita. Una conferma è arrivata dagli acquisti sull'oro, che si è riportato sopra la soglia dei 1.300 dollari l'oncia, mentre il petrolio cede circa il 3% dopo il balzo delle scorte di greggio statunitensi. Questa sera attenzione alla Fed, anche se è data per scontata la conferma dei tassi. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha ceduto il 2,51% a 16.474,52 punti.
Ondata di vendite sui titoli del comparto bancario: Mps ha ceduto il 4,25% a 0,235 euro, Popolare di Milano il 7,69% a 0,38 euro, Banco Popolare il 7,05% a 2,40 euro, Intesa Sanpaolo il 3,45% a 2,012 euro e Unicredit il 4,95% a 2,11 euro. Il ribasso del petrolio si è sentito anche a Piazza Affari, con Eni che ha lasciato sul parterre l'1,46% a 12,81 euro e Tenaris che ha mostrato una contrazione del 2,44% a 12,42 euro.
Telecom Italia (-2,09% a 0,773 euro), dopo una mattinata promettente, non è sfuggita alle vendite. Ieri il titolo era stato sostenuto dai conti migliori delle attese della controllata Tim Brasil. Gli analisti di Equita hanno ribadito il giudizio "buy" sul titolo Telecom Italia, spostando l'attenzione sui risultati del gruppo che verranno pubblicati venerdì 4 novembre.
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