Miglior performer di giornata è stato il titolo Salvatore Ferragamo salito di oltre il 4%

 Penultima seduta della settimana cadenzata dai riscontri in arrivo dal meeting Bce. Dopo una prima reazione negativa al nulla di fatto da parte dell'Eurotower, Piazza Affari ha ritrovato la forza di chiudere la seduta in positivo. L'indice Ftse Mib ha messo a segno un rialzo dello 0,48% a quota 17.375 punti. L'istituto guidato da Mario Draghi ha annunciato di aver confermato i tassi di interesse (costo del denaro a zero, tassi sui depositi marginali e sui prestiti marginali a -0,40% e 0,25%) e il piano di Quantitative Easing (80 miliardi di shopping mensile con scadenza a marzo 2017). "Crediamo che Francoforte procederà entro dicembre a prolungare il Qe causa deterioramento dell'attività economica e anche il mercato lo sa", commenta Vincenzo Longo, market strategist di IG. La Banca centrale Europea (Bce) ha rivisto le stime di crescita per l'area euro. L'incremento del Pil di Eurolandia è visto all'1,7% nel 2016 (+1,6% a giugno), all'1,6% nel 2017 (da 1,7%) e all'1,6% nel 2018.

Miglior performer di giornata è stato il titolo Salvatore Ferragamo salito di oltre il 4%.

Seduta positiva per Mps (+3,65%) sostenuta dalla promozione da underweight a equalweight decisa da Morgan Stanley. Inoltre le indiscrezioni riportate da Il Messaggero vedono nel nuovo piano industriale l'obiettivo di portare il ROE al 10% ed entro il 2019 dovrebbe tornare il dividendo, in particolare sul tavolo c'è l'ipotesi di una cedola futura del 6-7%.

Morgan Stanley predica cautela sul settore bancario italiano in vista del referendum costituzionale nonostante le valutazioni attuali siano decisamente a buon mercato, con i titoli che viaggiano a multipli pari a 0,4 volte il valore di libro tangibile rispetto alle 0,9 volte del settore bancario a livello europeo. Unica banca italiana con rating overweight (sovrappesare) è Intesa Sanpaolo (+1,57%) , su cui ha un target price di 2,6 euro, con potenziale upside del 19% e dividend yield molto interessante (7,6%). Tra i segni meno spicca Poste Italiane (-0,31%) che ha incassato la bocciatura da parte di Goldman Sachs (rating sceso da buy a neutral).

Su Poste ha tenuto banco anche l'ipotesi di un interessamento per Pioneer, il colosso del risparmio gestito messo in vendita da Unicredit. Secondo Il Sole 24 Ore, Poste Italiane rientra tra i potenziali interlocutori cui Unicredit ha fatto recapitare la documentazione per poter presentare una manifestazione di interesse non vincolante, i cui termini scadranno il prossimo 20 settembre. La valutazione data da Unicredit a Pioneer è di circa 3 miliardi di euro.

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