Comprano dagli agricoltori 15 milioni di italiani
Roma, 14 mag. (LaPresse) – Negli ultimi cinque anni è triplicato il numero di italiani che fanno la spesa direttamente dal contadino o nei mercati degli agricoltori. Nel 2015, secondo i dati di una indagine Coldiretti/Ixè, sono stati 15 milioni coloro che hanno scelto di acquistare prodotti alimentari praticamente a chilometri zero. "Un exploit – dice l'associazione dei coltivatori diretti – da ricondurre all'attenzione per il benessere, la forma fisica e la salute, oltre che alla sostenibilità ambientale e alla volontà di difendere e valorizzare il proprio territorio. A dimostrarlo è il fatto che il 70% degli italiani è addirittura disposto a pagare di più un alimento del tutto naturale, il 65% per uno che garantisce l'assenza di Ogm, il 62% per un prodotto bio e il 60% per uno senza coloranti".
A conquistare una fetta sempre più consistente di italiani sono anche nuovi prodotti, come gli 'agrigelati, le birre artigianali o i cosiddetti 'agricosmetici' a base di linfa della vite, latte d'asina o bava di lumaca. Torna in auge anche il pane dei contadini, realizzato con grano che rischiava di sparire dai campi.
"Un vero boom – dice Coldiretti – che ha portato ad oltre diecimila punti vendita gestiti direttamente dagli agricoltori tra fattorie e mercati lungo tutta la Penisola grazie alla fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti che ha realizzato la piu' vasta e capillare rete di vendita organizzata dagli agricoltori nel mondo che puo' contare su fattorie, botteghe e mercati che coinvolgono 20mila aziende con prodotti coltivati su circa 200mila ettari di terreno".
"Gli effetti – spiega Coldiretti – si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in piu', non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. Oltre a ciò, svolgono una importante azione di recupero di varietà a rischio di estinzione. Si stima che – rileva l'associazione – almeno 100 varietà vegetali definite minori, tra frutta, verdura, legumi, erbe selvatiche e prodotti ottenuti da almeno 30 diverse razze di bovini, maiali, pecore e capre allevati su scala ridotta trovino sbocco nell'attuale rete di mercati e fattorie degli agricoltori".
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