Pressione fiscale 2015 a 43,5% e deficit/Pil al 2,6%
La pressione fiscale nel 2015 in Italia si è attestata al 43,5%, in calo di 0,1 punti percentuali nel confronto con il 2014, ma con una revisione al rialzo di 0,2 punti sulla stima precedente. Lo riferisce l'Istat, che sottolinea che la revisione riguarda i provvedimenti per la risoluzione delle quattro banche in crisi.
In particolare, sottolinea l'istituto, le risorse affluite dalle banche italiano al Fondo nazionale di risoluzione, pari a circa 2,3 miliardi di euro, sono stati registrate come imposte indirette, mentre i fondi trasferiti dal Fondo stesso per coprire le perdite delle banche commissariate, pari a circa 1,7 miliardi, sono stati contabilizzati all'interno delle uscite in conto capitale. Nel complesso del 2015, precisa l'istituto statistico, le uscite totali sono aumentate dello 0,1% rispetto all'anno precedente e il corrispondente rapporto rispetto al Pil è stato pari a 50,5% (51,2% nel 2014). Le entrate totali sono aumentate dell'1,0%, con un'incidenza sul Pil del 47,9% (-0,3 punti percentuali rispetto al 2014).
POTERE D'ACQUISTO E CONSUMI FAMIGLIE IN AUMENTO. Tenuto conto dell'inflazione, il potere di acquisto delle famiglie italiano – rileva l'Istat – è aumentato nel 2015 dello 0,8%. Si tratta dal primo aumento dal 2007. Nel 2014 il potere d'acquisto era risultato invariato. Nel quarto trimestre si è ridotto dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al quarto trimestre del 2014. Nel 2015 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in valori correnti è aumentato dello 0,9%. Nell'ultimo trimestre dell'anno ha registrato una riduzione dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e un aumento dell'1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014.
La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici nel 2015 è risultata pari all'8,3%, invariata rispetto al 2014. Nel quarto trimestre del 2015 essa è stata pari all'8,1%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2014.
La spesa per i consumi finali nel 2015 inoltre è aumentata dell'1,0%, con una spinta dello 0,4% su mese e dell'1,5% su anno nell'ultimo trimestre. Nel 2014 l'aumento era stato dello 0,8%. Si tratta dei massimi dalla crescita del 2,9% del 2011.
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