Lo si legge nel rapporto 2016 sul coordinamento della finanza pubblica

"Da una parte  l'economia italiana sembra uscita dalla fase recessiva; dall'altra, la ripresa, ancora debole, può trovare difficoltà a consolidarsi, anche per la sua caratteristica di asincronia ciclica rispetto ai principali partner". Lo afferma la Corte dei Conti nel rapporto 2016 sul coordinamento della finanza pubblica. "Incertezze – aggiungono i magistrati contabili – gravano pertanto sugli andamenti 2016, alimentate oltre che dal rallentamento degli scambi internazionali anche dalle turbolenze dei mercati finanziari, connesse al rialzo dei tassi statunitensi e a diffusi timori sul settore bancario in Europa".

FISCO. "Per dare corso alle riduzioni di prelievo già decise (Ires) o annunciate (Irpef) e, al contempo, affrontare la partita delle clausole di salvaguardia, sembra necessaria una strategia che punti a superare le rigidità, così contribuendo a trovare le modalità di copertura più adeguate", si legge nel rapporto della Corte dei Conti. "Se, oltre al taglio delle spese, un contributo sarà necessario sul versante entrate – aggiungono i magistrati contabili – una ipotesi in discussione non escluderebbe, oltre ad una revisione delle spese fiscali, un intervento sull'Iva". Un intervento che, sottolinea la Corte dei Conti, "si configurerebbe fra i meno distorsivi quanto ad impatto sull'economia; resterebbe nell'area individuata dalla clausola di salvaguardia rinnovata per il 2016;  sarebbe 'giustificato' dalla posizione di 'fanalino di coda' che il nostro Paese occupa nella graduatoria europea sul rendimento dell'imposta;  sarebbe preferibile ad altre forme di imposizione indiretta, sia per l'ampiezza della base imponibile su cui si distribuirebbe, sia in considerazione dei ripetuti 'stress'  cui sono stati finora soggetti altri comparti (le accise, innanzitutto).

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