Chiusura debole per il listino milanese in attesa della conclusione della riunione della Federal Reserve
Piazza Affari ha chiuso debole in attesa della conclusione della riunione della Federal Reserve. Alle 19:00 la Banca centrale Usa dovrebbe lasciare invariato il costo del denaro, ma gli investitori saranno a caccia di chiarimenti su un'apertura di Janet Yellen ad un rialzo dei tassi durante il meeting di giugno. Il listino milanese si è allontanato dai minimi intraday in scia alla ripresa del petrolio, che veniva da due giorni di ribassi. Il Wti guadagna oltre 3 punti percentuali in area 38 dollari al barile dopo la crescita inferiore alle attese delle scorte di petrolio negli Stati Uniti. La scorsa settimana gli stock di greggio Usa sono saliti di 1,32 milioni di barili, meno dei 3,32 milioni attesi dal mercato. Sempre negli States i riflettori sono puntati alla corsa verso le presidenziali dopo che Trump e Clinton hanno dominato il nuovo Super Tuesday. Dopo la BoJ e la Fed domani il cerchio delle Banche centrali verrà chiuso dalla Bank of England. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso frazionale dello 0,18% a 18731,75 punti.
Mps (+0,08% a 0,5975 euro) ancora sotto i riflettori con l'Ad Fabrizio Viola che ha di fatto confermato i rumors di ieri che parlavano una possibile salita del Tesoro al 7% del capitale della banca senese. Viola, a margine dell'esecutivo dell'Abi, ha confermato che Mps sta verificando la possibilità di rimborsare in azioni gli interessi sull'ultima tranche dei Monti Bond al Ministero dell'Economia. Deboli gli altri titoli del comparto bancario, in particolare Banco Popolare (-3,29% a 7,785 euro) con la fusione con Bpm che non sembra mai arrivare al capolinea. Le vendite hanno colpito anche i due principali gruppi bancari del Paese: Intesa Sanpaolo ha perso il 2,19% a 2,592 euro e Unicredit ha ceduto lo 0,41% a 3,914 euro.
La risalita del petrolio dopo i ribassi degli ultimi giorni ha favorito Eni (+1,29% a 13,37 euro) e Tenaris (+1,13% a 10,73 euro). Tonica FCA (+2,50% a 6,975 euro) grazie a un nuovo mese di crescita superiore rispetto alla media del mercato. In Europa a febbraio ha riportato poco meno di 81 mila registrazioni a febbraio, con una crescita del 22,4%, valore superiore a quello ottenuto dal mercato, aumentato del 14%. Campari (+1,29% a 8,635 euro) ha continuato la strada dei rialzi dopo aver messo a segno la più grande acquisizione della sua storia conquistando Grand Marnier. Infine Finmeccanica ha chiuso con un progresso del 2,05% a 10,96 euro con gli analisti che sono positivi alla vigilia dei conti.
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