Milano perde oltre il 5%. Spread chiude a quota 153

Ennesima seduta di passione sui mercati. In chiusura Piazza Affari ha ceduto il 5,65% a 15.773 punti. Dopo la parentesi positiva della vigilia, le Borse europee sono tornare a scendere con Milano e Parigi che hanno aggiornato i minimi a due anni e mezzo. Pesano ancora le preoccupazioni legate alle prospettive di crescita dell'economia mondiale con il presidente della Federal Reserve (Fed), Janet Yellen, che ieri ha fatto capire che tali turbolenze possono incidere sull'outlook economico. Sul fronte societario oggi ulteriori indicazioni negative sono arrivate per le banche da Société Générale con l'outlook sul 2016 che ha deluso gli analisti.

Sul parterre del listino milanese a pagare maggiormente dazio sono state ancora una volta le banche con ribassi tra il 7 e il 9% per Unicredit, Banco Popolare e Bper. I cali maggiori hanno riguardato Ubi Banca (-12,1% a 2,976 euro) che ha diffuso i conti 2015 con margine d'intermediazione sceso di oltre il 10%. L'utile netto al netto delle poste non ricorrenti si è invece rafforzato a 195,1 milioni di euro, in crescita del 33,2% rispetto al 2014. Il gruppo bergamasco ha spendo per il momento ogni ipotesi di M&A. "In questo momento è esclusa la possibilità di un merger con Banca Mps, non ci sono le condizioni", ha tagliato corto il consigliere delegato di Ubi Banca, Victor Massiah, rimarcando che in generale, ad oggi, non ci sono le condizioni per operazioni di M&A.

Forti ribassi anche per Mediobanca (-5,26%) che ha chiuso l'esercizio fiscale 2015/2016 con un utile netto pari a 321,1 milioni di euro, in crescita del 23% rispetto al corrispondente periodo dell'anno prima e oltre le attese degli analisti ferme a 310 milioni. In territorio negativo anche Poste Italiane (-4,33% a 5,21 euro ) nonostante oggi Goldman Sachs abbia alzato il rating a buy dal precedente neutral. Debole anche il settore oil in scia al nuovo calo del petrolio con Saipem che ha toccato i nuovi minimi a 0,3185 euro (-12%). Giù del 6% il titolo Eni. Male ancora Fca a -5,15%, Ferrari -7,56%, ancora peggio Finmeccanica -6,95%.

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